E' morto di infarto nella notte del 31 dicembre 2008 all'età di 75 anni Donald Westlake, prolifico scrittore americano di gialli "pulp" e umoristici.
E' deceduto mentre si recava a un veglione di Capodanno in Messico, dove si trovava in vacanza, ha riferito il New York Times.
Westlake ha scritto 104 libri, per lo più ambientati nella sua New York, da 15 dei quali sono stati tratti film come La pietra che scotta con Robert Redford (ripreso da Gli ineffabili cinque del 1970) o Payback con Mel Gibson (1999). Aveva ricevuto una nomination agli Oscar per la sceneggiatura di Rischiose abitudini (1990) e tre Edgar Awards dai Mystery Writers of America. Non aveva mai rinunciato alla sua vecchia macchina per scrivere.
Nei gialli scritti sotto il suo nome (pubblicati in Italia da Giallo Mondadori, alcuni romanzi sono attualmente ristampati anche da Pendragon e Alacran) ha raccontato le divertenti gesta del ladro geniale e sfortunato John Dortmunder. Ma per mascherare la sua prolificità (pochi credevano che potesse scrivere così tanto, 35 libri solo negli anni '60) ha usato anche gli pseudonimi di Tucker Coe, Samuel Holt, Richard Stark (alcuni romanzi con questo pseudonimo sono attualmente ristampati da Alacran Edizioni) e Edwin West.
Westlake è considerato uno dei più grandi giallisti di tutti i tempi, maestro insuperato dell'introduzione dell'humour nelle trame poliziesche. E' uno dei due soli scrittori che hanno vinto tre volte l'Edgar Award in tre differenti categorie: la prima volta nel 1968 per il romanzo Un bidone di guai (1967), la seconda volta nel 1990 con Too Many Crooks premiato come migliore racconto, la terza volta nel 1991 per la migliore sceneggiatura (Rischiose abitudini). Nel 1993 ha ricevuto il titolo di Grand Master, massimo riconoscimento assegnato dall'associazione Mystery Writers of America. Dopo gli studi, Westlake aveva fatto diversi mestieri, lavorando in una compagnia di assicurazioni e all'ufficio di collocamento di New York prima di trasferirsi per qualche tempo in Europa dove lavorò in una agenzia letteraria e si dedicò al teatro. Nel 1959 un suo racconto lungo viene inserito in una antologia delle migliori storie gialle di tutti i tempi.
Nel 1960 pubblicò I mercenari, un noir divenuto subito bestseller. Con lo pseudonimo di Richard Stark, dal 1963 aveva cominciato il filone di gialli che hanno come protagonista Parker, un rapinatore professionista.
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