Lo straordinario successo di molte serie televisive è fatto non solo di episodi e delle storie che essi raccontano, ma trascina con sé un affascinante e complesso universo produttivo, fans, articoli su riviste, interviste, siti internet ufficiali e non ufficiali, lodi e critiche, home video, premi, gossip, gadgets... veri e propri fenomeni di costume, insomma, che hanno segnato epoche e continuano a farlo.
Fenomeni, però, che "bruciano" e si consumano con altrettanta rapidità di come sono venuti alla ribalta, per poi cominciare una lunga ma inesorabile discesa verso l’oblio, a volte scomparendo dalla memoria senza lasciare traccia.
Eppure, al pari di altre forme artistiche, anche le serie televisive meritano una memoria. Parliamo non solo dei grandi successi del passato, ma anche di eccellenti produzioni che - per sfortunate contingenze - non hanno mai fatto breccia nel cuore del grande pubblico, e che non meritano di essere dimenticate.
In questa rubrica, che nasce da un’idea di Mauro Smocovich, cercheremo di affrontare l’argomento in un modo diverso - lontano dalle "fanzine" e dalle ultime, effimere voci di corridoio su quel tale attore o su quella tale produzione - scegliendo piuttosto un tono più riflessivo, disteso e rilassato per raccontare la storia e le linee di tendenza evolutive di questo genere straordinario.
Con un occhio di riguardo anche alle "nostre" vecchie produzioni italiane, che non avevano niente da invidiare ai telefilm d’oltreoceano e che ancora oggi - nel mare delle produzioni che si affannano invano a voler ricalcare il modello statunitense - restano dei veri e propri gioielli di originalità e di insuperata maestria.
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