Gli dei sono tra di noi!
Sono i nostri fratelli maggiori, sono masse di elettroni, energia pura, attraversano il tempo e lo spazio, corrono, si muovono, entrano negli esseri umani, ne assumono il controllo, ignorano, ascoltano, uccidono, sono misericordiosi e immortali, consapevoli, ma non onniscienti, determinati e indeterminabili.
Pochi uomini sono coscienti della loro esistenza, alcuni cercano di combatterli trasformandosi in esorcisti, altri vogliono studiarli e carpirne i segreti determinati a trarne oscuri vantaggi.
Sullo sfondo della misteriosa e segreta convivenza fra le due razze vige il Patto, l’accordo fra tutte le divinità di non intervenire nell’esistenza della razza umana… il Patto è in vigore da trecento anni, ma qualcosa sta cambiando una nuova assemblea è stata indetta da tutte le divinità, mentre strane morti si succedono nel mondo degli umani e Pentar, una divinità dall’insospettabile lato umano, comincia a porsi troppe domande.
Fantasia allo stato puro!
Questo è il commento più adatto per Pentar. Il Patto degli Dei il romanzo di Luca Tarenzi edito dalla alacràn edizioni nella collana Le Storie. Si tratta di quello che si potrebbe definire urban fantasy, ma in realtà si tratta di un romanzo in cui la fantasia corre a briglia sciolta, sconvolgendo la suddivisione dei generi, spiazzando il lettore, lasciandolo perplesso e affascinato. Nulla è impossibile, tutto può accadere fra le pagine di questa vicenda.
Ma l’estrema fantasia e l’originalità della storia non sono avulsi e fini a se stessi, sono infatti sorretti da un ottima padronanza degli schemi narrativi (sempre pronti a dispiegarsi piacevolmente), da un notevole fluidità della scrittura (cosa quanto mai rara quando si tratta argomenti complessi e intrisi di implicazioni teologiche come quelli del romanzo), e da dialoghi avvolgenti e coinvolgenti, serrati e musicali.
La capacità descrittiva sorregge con forza una storia complessa e sorprendente che altrimenti avrebbe rischiato di naufragare. Il susseguirsi di vicende (concatenate e strutturate) e personaggi (sfaccettati e profondi), rafforza la convinzione di trovarsi di fronte a un’ottima prova narrativa.
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