I morti viventi…
Questa volta all’edicola di Siena sono arrivato tardi e presto nello stesso tempo. Voglio dire tardi per acquistare il numero due e presto per acquistare il numero quattro. E dunque mi sono beccato il numero tre. Di che cosa? Ma di Cornelio, benedetti ragazzi! Però mica ci sono rimasto male perché fin dal titolo Technozombie e dalla copertina è tutto un programma con il nostro Cornelio-Lucarelli circondato da una massa paurosa di morti viventi. Ben gli sta che si mette sempre nei casini. E ben gli sta che da autore di successo almeno nella vita fittizia gli succeda qualche brutta avventura. Ovvia!
Allora bella copertina e qui ci siamo. Passiamo alla storia. Per modo di dire che è complicatina. Mi limito a qualche spunto e poi leggetevela. Discoteca “Technozombie” con una gnocca stelle-poppe che si fa due giovanotti. Una radio “Bellablù” condotta da Maia ex poliziotta. Due ragazze uccise davanti ad un cimitero. Segni particolari morsi. Un dj che uccide la sua ragazza. Ballerina cubista mulatta con il diavolo addosso. Cervi volanti con microcamera incorporata. Baci infetti. Vanessa, l’amica di Cornelio, che da di fuori. Incubi vari, presenze illustri come Marlowe, Zorro, i quattro moschettieri, la signora in giallo e forse altri che mi sfuggono. L’ispettore Grazia Negro. Una terribile associazione segreta e controverso pistolotto finale.
Inquadrature da tutte le parti, di fronte, di dritto e di traverso, dall’alto in basso e viceversa, primi piani, angolazioni e tutta la tecnica che ci vuole per una migliore resa prospettica. Disegno un po’ rigido, un po’ legnoso e lo vorrei più fluente ma capisco che sia questione di gusti.
Insomma un bel casino. Non mi sono ancora svegliato.
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