E’ una storia intrisa di ambiguità dalla testa ai piedi, quella che ci racconta Giancarlo Narciso nel nuovo volume edito da Perdisa e che va ad arricchire la collana Babele Suite. E che l’ambiguità sia il filo conduttore lo si capisce già dalle prime battute. Soprattutto nel modo ironico, e appena annebbiato di birra, con cui si incontrano “due ombre”, Jack (dai toni insopportabili) e Daniela (fatalmente intrigante e nebulosa), prima di mettersi sulle tracce di una terza ombra, Nicola.
Gli ingredienti che fanno il genere ci sono.
Sospetti. Desiderio.
Conditi da intrighi che non si svelano nemmeno alla fine. Mezze verità. Per tutti, personaggi e lettori. Molte, quelle con cui la donna (in odore di soldi) convince lo scrittore Jack (con qualche debito di troppo da saldare) a farle da guida tra le isole indonesiane per ritrovare Nicola.
Una sola certezza: la vera protagonista di Un’ombra anche tu come me è proprio la terra indonesiana, e i personaggi non sono altro che uno strumento per addentrarsi nel clima, negli odori, nel gusto, nei luoghi che l’autore conosce come le sue tasche e dove ci vive (a Lombok) sei mesi all’anno. Ci racconta, per fortuna senza enfasi, di turisti che arrivano da mezzo mondo per affrontare la forza del mare, quello blu scuro dove si sollevano ciuffi di schiuma bianca, e caricarsi di quell’adrenalina che sola può dare agli appassionati il surfare sulle onde dell’oceano. E pure il raccontarsi le loro storie su spiagge non ancora soffocate dal turismo di massa.
Come nella tradizione della collana diretta da Luigi Bernardi per l’editore Perdisa, anche il romanzo di Giancarlo Narciso è un romanzo che scorre in modo lineare come un insieme di immagini cinematografiche che coinvolgono nella lettura, seppur rapida e spingono a non mollare il volume fino alla fine.
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