“Ecco il problema, cerca la soluzione. Puoi trovarla con il semplice ragionamento, perché in matematica non esiste alcun ignorabimus. “ David Hilbert
Finire ammazzato per un numero o per un teorema proibito. Perché
ci sono segreti che non vanno svelati, per non scardinare l’ordine e l’equilibrio del mondo. Chi tradisce il silenzio, paga con la vita.
E nel romanzo Delitti pitagorici di Tèfkros Michailìdis, due delitti paralleli, a distanza di due millenni, si intrecciano e si sovrappongono. Due assassini legati a una scoperta che potrebbe scuotere le fondamenta della matematica. E, insieme con la vicenda gialla, un avvincente affresco della ricerca matematica, dal mondo greco alla prima metà del Novecento: una sfida e un'avventura intellettuale per giovani, come sosteneva il matematico G.H. Hardy, ma che mantiene "giovani" e curiosi a qualunque età.
Ippaso di Metaponto, discepolo della scuola pitagorica, nel V secolo a.C., ha intuito che lato e diagonale di un quadrato non sono commensurabili e ha osato dubitare del credo del Maestro. La sua confessione equivale a una condanna.
Mihail e Stefanos, giovani e brillanti matematici greci, si incontrano alla Sorbona di Parigi, nel 1900, in occasione del Congresso di matematica, in cui David Hilbert formulò i 23 problemi aperti per la ricerca nel nuovo secolo. Accomunati dalla passione per la scienza dei numeri e per l’arte, su una questione i due dissentono: Stefanos crede di poter trovare un algoritmo per uno dei problemi enunciati da Hilbert, la delicata questione della completezza e non contraddittorietà della teoria assiomatica della aritmetica, mentre Mihail ne è scettico, perché vede in una eventuale dimostrazione il crollo della creatività propria della matematica. A distanza di trent'anni da quel primo, casuale incontro, Stefanos viene ritrovato cadavere nel proprio appartamento. Nessun sospetto. Scomparse le carte e gli appunti di ricerca cui stava ancora lavorando. Che avesse intuito e dimostrato un risultato eccezionale?
Non sveliamo altro, per non rovinare il piacere di leggere e scoprire che anche le teorie matematiche hanno un'anima "gialla"!
Tèfkros Michailìdis (Atene, 1954) docente di matematica presso le scuole superiori, è traduttore e autore di saggi e articoli sulla matematica e sull'informatica. Delitti pitagorici, il suo primo romanzo, è un bestseller in Grecia.
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