Arriva il Vecchio…
“Ma non credo, signor Constable, che voi cenerete stasera”. L’altro si rizzò nella poltrona. “Non cenerò? Perché diavolo non dovrei cenare?”. “Perché non credo che a quell’ora sarete ancora vivo” disse semplicemente Pennik. E Pennik è il personaggio su cui ruota Lettore, in guardia! di Carter Dickson, Mondadori 2008.
Dicevo di Pennik, una specie di mago che sembra abbia poteri stupefacenti: leggere nel pensiero e servirsi di onde psicocinetiche capaci di uccidere. Insomma il padrone della Teleforza. E, guarda un po’, questo signor Sam Constable ad arrivare a cena proprio non ce la fa.
Ma il personaggio principale, come succede spesso nei romanzi di Carter Dickson, è Henry Merrivale, il Vecchio, capo del controspionaggio militare e investigatore a tempo perso. Ci mette un po’ ad arrivare, precisamente al capitolo ottavo, ma quando arriva si fa sentire. Se Gideon Fell, la sua creatura più famosa, pare modellata sulla figura di Chesterton (23 racconti), quella di di Sir Henry Merrivale ha molte somiglianze con Winston Churcill (22 opere). Ecco una descrizione “Movendo gli occhiali su e giù sul naso, sir Henry Merrivale sbirciava alternativamente Sanders e l’ispettore. Di tanto in tanto, come muoveva il corpaccione sull’ottomana, la polvere accumulata nelle tende sovrastanti gli cadeva sulla testa calva, e allora lui guardava in su e imprecava”. Non solo impreca. Mi sono divertito a sottolineare il modo con cui si esprime: sbuffa, grida, ringhia, accentua il broncio, esorta, si scuote, si acciglia, grugnisce, scuote il capo, trasalisce, brontola, emette un ruggito, ordina secco, ha l’aria chiusa e ostinata. Una specie di belva chiusa in gabbia. Una grossa belva dalla mascella quadrata con un pancione “ornato da una gran catena d’oro che doveva servire a sostenere l’orologio” e che lo precede “Maestosamente come la polena di una nave”. Inutili le cure dimagranti. Fuma da una pipa annerita e, da altre avventure, sappiamo che è un bel bevitore e un gran sottaniere. E questo ce lo rende ancor più simpatico.
Inutile fare l’elogio di Carter Dickson, alias John Dickson Carr (vero nome), alias Carr Dickson, alias Roger Fairbairn. Tutti (o quasi) conoscono la sua perizia stilistica, la sua bravura nel concertare e sviluppare gli intrecci (talvolta fin troppo ingegnosi) e rendere credibili e veri i personaggi. E anche Lettore, in guardia! conserva intatte tali peculiarità.
Oggi sembra che sia tornato di moda con le pubblicazioni della Mondadori e della Polillo (piccolo ritratto in libri/6923). E questo non può che essere un bene. Non solo per gli appassionati del giallo classico ma per tutti i lettori.
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