Di nuovo in azione Tempe Brennan…
Le ossa, nel giallo (inteso in senso lato) vanno di moda. Si trovano dappertutto. Perfino nei titoli. Ne cito alcuni tanto per dare un’idea… Il collezionista di ossa di Jefferey Deaver, La città delle ossa di Michael Connolly, Il silenzio delle ossa di Michael Baden e Linda Kenney, Carne e ossa e Ossario di Kathy Reichs, Ossa nel deserto di Sergio Gonzales, Scritto nelle ossa di Jefferson Bass, L’angelo delle ossa di John Connolly e perfino Le ossa di Dio di Leonardo Gori e così via.
Non poteva mancare all’appello Le ossa del diavolo di Kathy Reichs, Rizzoli 2008, che con questa parte del corpo umano c’è di casa e di bottega.
“Si dice che il Diavolo sia nei dettagli. E nessuno è più sensibile ai dettagli di Tempe Brennan, che per mestiere studia le ossa dei morti a caccia di particolari rivelatori: dell’età, del sesso, della fisionomia di una vittima, dell’epoca e delle cause di una morte. Quando tracce di un macabro rito pagano affiorano nello scantinato di una casa in corso di ristrutturazione a Charlotte, North Carolina, Tempe è chiamata a dare il suo contributo alle indagini. C’è il teschio di una ragazza di colore, tra i resti che deve interpretare per provare a capire cosa sia accaduto in quel luogo impregnato di mistero e orrore. Ma prima che il lavoro di Tempe possa dirsi concluso, il fiume Wylie restituisce il corpo decapitato di un ragazzo sul cui petto sono stati incisi simboli satanici….”.
Inutile dire che giriamo intorno a riti, sette e religioni varie come il satanismo, il vudù, la santerìa, la wicca e così via.
Indiziato il santero Cuervo, una specie di guaritore, naturalmente trovato morto ammazzato e Asa Finney considerato uno stregone (da ragazzo ha rubato delle ossa al cimitero). E c’è Boyce Lingo, “un commissario con ambizioni politiche” che tuona contro questi depravati della società.
A dargli manforte i detective Skinny Slidell ed Eddie Rinaldi (uno dei due fa una brutta fine e lascia degli appunti “misteriosi”).
Non manca il lato personale della faccenda con la figlia Katy (laurea in psicologia e prolungamento genetico di suo padre) che cerca di appioppargli un compagno di nome Charlie Hunt, vecchia conoscenza di scuola con “il fascino di un divo del cinema”. E’ stata lasciata dal bel Ryan e ricordiamoci che è divisa dal marito Pete allacciato teneramente con la nuova Summer, “una fanciulla biondo platino, con seni grandi come palloni da spiaggia” (vista da Tempe).
Solito temperamento focoso, viene addirittura sospesa dal suo superiore e rischia pure la pelle. Interessante la descrizione accurata del suo modo di lavorare professionale e scientifico.
Prosa veloce, sciolta con un pizzico di autocompiacimento ed un uso eccessivo (a volte) delle frasettine ine ine che fanno tanto bomboniera. Costruzione non impeccabile (la soluzione mi pare poco credibile) e artificiosa con pistolotto finale sulle cose che non vanno in casa propria (vedi America).
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