Mai fidarsi dei colori…
Colpito dalla copertina arancione ho preso All’albergo del libero scambio di Giampiero Orselli, Fratelli Frilli 2008. Mai fidarsi dei colori. Il primo ad andarsene è Corrado Veraldi, figlio di un noto imprenditore candidato sindaco, sorpreso in coppia con Maria (a fare cosa si capisce) che si salva e rivela un particolare: il mostro ha una cicatrice in faccia.
C’è Arrigo giornalista che deve indagare insieme a Giulia (e non mi dite che non ci nasce una storia…), Monique schiava della droga (per comprarla ruba gli oggetti preziosi della casa) con Johnny che la riempie di botte all’Albergo del libero scambio (ma anche lui le becca da quelli più forti), c’è l’ispettore Canapa, c’è Cesare bocciato all’esame di Stato e condannato a fare il praticante presso lo studio di Sabino Scrollalanza patrigno di Monique (altra storia un po’ più nera), c’è poi Benny e Tilde che portano avanti una agenzia investigativa.
Ci si muove in coppia a scoprire il colpevole con contorno di guardoni muniti di cannocchiale. Arriva anche David Kellerman, un profiler dall’America per aiutare l’ispettore Canapa ad individuare il possibile assassino. Che per lui è donna e fa la classica figura di merda “Quell’americano è un buon rappresentante del quoziente intellettivo del suo paese.Cioè un perfetto idiota”.
Nel frattempo il mostro non sta fermo e colpisce ancora i maschi delle coppiette. Perché uccido? si domanda. Non lo so, si risponde. Alla fine è lui che ci lascia le penne. Un nero. Ma siamo proprio sicuri? Sembra che il vero mostro sia vivo e tornerà a colpire ancora. Ed è questo il lato più tragico della faccenda...
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