Bello massiccio questo Gideon…
Sono un pensionato. E di questi tempi non è una condizione sociale invidiabile. Ergo devo fare i conti con il borsellino e quindi sono costretto sempre più spesso ad affidarmi a libri meno costosi. Come i classici del giallo Mondadori. Che uniscono, di solito, alla bontà del prezzo anche quella del contenuto. Ho detto di solito perché Buona caccia, mister Gideon! di J.J. Marric, Mondadori 2008, qualche perplessità me l’ha lasciata.
“Scotland Yard è una macchina che non si ferma mai e per George Gideon, comandante del dipartimento investigativo criminale, non c’è riposo. Tra furti, aggressioni e piccoli crimini, sono due i casi su cui converge la sua attenzione e anche quella di tutta la polizia metropolitana: la fuga dal penitenziario di alcuni criminali, tra cui il temibile Sydney Benson, e il “delitto delle primule”, quello di una ragazza brutalmente trucidata in un bosco”.
Bello massiccio questo Gideon, capelli grigi, alto un metro e novanta, con camminata disinvolta che diventa pure minacciosa quando le circostanze lo richiedono. Carattere forte, duro e nello stesso tempo sentimentale. Sei figli, tre maschi e tre femmine per non fare torto ai due sessi ed un settimo figlio morto. Si sposta con la sua Wolseley nera (un po’ vecchiotta), fuma la pipa e lavora con Lemaitre “alto, secco, addirittura sfiancato”. Un classico. Accusato dell’omicidio della ragazza il giovane William Rose ma la sorella giura che al momento dell’assassino era con lei al cinema. Naturalmente non viene creduta se non da nostro Gideon.
Gli eventi si svolgono lungo le due direttive: il “delitto delle primule” (la ragazza stringeva nella mano sinistra un mazzetto di primule) e l’evasione di Benson che deve vendicarsi del “tradimento” della moglie.
Trama un po’ scontata con situazioni abbastanza prevedibili. Un giallo che non si discosta dalla media.
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