Mai fidarsi delle isole…

Lo abbiamo già visto con L’isola dei delitti pubblicato dalla Mondadori che mica c’è da fidarsi troppo delle isole. Specialmente se sono piccole, ricche di rocce e di anfratti, battute da forti venti e impietosi uragani. Va a finire che ci scappa il morto o una sequela di morti da perdere il conto.

Di tutt’altro stampo, invece, L’isola-Una storia misteriosa di Charlotte Link, Corbaccio 2008. Niente ventacci, niente tempeste, niente nebbie o cieli grigi e mari in burrasca. L’isola di Sylt, che fa parte delle Frisone, propaggine più settentrionale della Germania, è un vero paradiso naturale con sole a volontà e paesaggi da strappare il classico urlo di gioia. Ad essere sinceri non sempre che qualche volta spira “un vento fresco, piuttosto freddino per una notte d’agosto” e il sole è coperto dalle nuvole. Ma insomma rispetto alle precedenti un vero bigiù.

Il protagonista, che racconta la storia in prima persona, ha nei suoi confronti sentimenti contrastanti. Attratto dal profumo del vento, dalle onde del mare del Nord, dalle case con i tetti di paglia, dai muretti bassi che delimitano le proprietà, dalle rose selvatiche e dalle passeggiate lungo la spiaggia bagnata. Ma anche irritato dalla ostentazione di ricchezza dei suoi frequentatori. Qui è venuto con la sua compagna Clara innamorata perdutamente dell’isola (è lei che ogni anno insiste per andarci) a trascorrere le vacanze. Ma Clara ad un certo punto scompare, attratta (secondo lui) da un “vecchio pancione” pieno di grana che le ha fatto la corte ed ora si trova certamente a Parigi…

E qui inizia un vero e proprio scandaglio nei sentimenti e nelle elucubrazioni del protagonista (di cui non è detto il nome) tutto teso a sviscerare il suo rapporto con Clara, a metterne in luce i suoi lati positivi e negativi, a cercare una risposta alla sua fuga. Con classico finale a sorpresa (non troppo per i lettori più smaliziati).

Libretto agile di ottanta pagine con illustrazioni del mare di Horst Meyer. Da leggersi dopo il solito Malloppone presuntuoso.