Marco Innocenti è tante cose: copywriter, autore di fumetti (ha creato l'investigatore Lenin), scrittore di libri per l'infanzia e per ragazzi, scrittore per adulti col romanzo d'esordio Contro il resto del mondo che vinse il premio Euroclub-Linus nel 2000 e Ladri di stelle che ottenne la segnalazione speciale al Premio Pisa.
In più è l'autore di due romanzi difficili da classificare: forse fantascienza sociale, ammette Innocenti, è una definizione possibile. Ma al lettore, e ancor prima al recensore, verrà un più che legittimo dubbio: e se si trattasse della visione di un mondo realizzato che sfugge ai più e che solo l'occhio esercitato e "stroboscopico" dello scrittore riesce a rivelare?
Comunque sia, in queste storie immaginarie, è indubbio che la capacità di ribellarsi sia la vera forza trainante, sia pure mitigata da una certa fatalistica malinconia.
In Diario di un accalappiacani, ambientato nella città immaginaria di Zena, il protagonista è Paolo Schiaffino, assoldato per catturare cani randagi da una temibile organizzazione voluta dal Governatore in persona. In una società divisa in caste più che in classi sociali - con ben divisi i quartieri residenziali dalle baraccopoli - c'è una terra di nessuno notturna in cui Paolo insieme ai colleghi conduce una forsennata caccia notturna ai poveri animali. La sua vicenda è ben riassunta nell'epigrafe di copertina: "Imprigionava i cani. Ma rischiò la vita per liberarli".
In La città degli uomini soli siamo in un'altra città immaginaria, Mediterranea, dove il Governatore e il Cardinale hanno progettato - per legge: la "Pro Familia" - di internare tutti coloro che, superati i trent'anni se donne e il trentacinque se uomini, non sono ancora regolarmente sposati...
Più attualità che così!
I due romanzi sono stati pubblicati dalla Dario Flaccovio Editore.
Altre notizie sui libri e sull'autore su http://www.marcoinnocenti.com/
All'inizio sembra facile classificare i tuoi due romanzi: fantascienza sociale che preannuncia un prossimo, inevitabile futuro; romanzo sociale che camuffa l'attuale degrado sociale in un mondo immaginario,... In apparenza... O non è così?
Fantascienza sociale mi sembra una definizione possibile. Si potrebbe parlare anche di romanzi fantametropolitani, data la loro ambientazione in grandi città, peraltro immaginarie. In realtà, quando scrivo, non mi pongo il problema di come possa essere classificata la mia scrittura. Posso dirti però che le mie letture di questi ultimi anni - Dick, Silverberg, Tevis - hanno avuto certamente un'influenza sulla mia scrittura.
Nel Diario di un accalappiacani appare fondamentale il tema della divisione in compartimenti stagni secondo il censo, situazione fatalmente in via di realizzazione anche nel mondo contemporaneo. In ricchi e i poveri, vittime e carnefici,... Tu che ci dici in proposito?
Dico che quella mi sembra la direzione verso cui stiamo andando. In ogni caso, i miei romanzi sono ambientati in città immaginarie, raffigurano società possibili e non hanno la pretesa di essere testi di sociologia. Diffido degli scrittori che vogliono (ri)scrivere la storia o spiegarci come va il mondo. Ce ne sono già tanti. Io mi accontento di raccontare una storia. Che poi, certamente, può suggerire qualche riflessione sulla nostra attualità...
In La città degli uomini soli, dove l'esistenza del single è insopportabile al potere di Mediterranea, sembra un'esemplificazione romanzesca di quello che sta succedendo oggi agli emigranti, ai migranti rom, ai diversi... O quello che è successo nell'Italia fascista, sia pure in forme “casarecce”, con la tassa del celibato imposta dal regime.
Beh, direi di sì. Tieni presente che, quando ho scritto il romanzo, c'era un acceso dibattito su Pacs e Dico. Il tema della famiglia è stato molto dibattuto negli ultimi anni. Il romanzo immagina una società dove non ci sia spazio né per i single, né per coloro che hanno costruito famiglie irregolari, cioè non fondate sul matrimonio. Avrei potuto scegliere una prospettiva diversa, ambientando il romanzo nell'Italia di oggi. Ma ho preferito lasciare più spazio alla fantasia. Immagina se avessi dovuto alludere a certi politici retrogradi, appiattiti sulle posizioni delle gerarchie ecclesiastiche... No, per me quelli è meglio vederseli su Blob.
Di cosa ti stai occupando attualmente? E i tuoi progetti futuri?
Sono abbastanza impegnato con la collana Capitan Fox. Si tratta di romanzi illustrati per bambini, che pubblico con Dami, gruppo Giunti. Inoltre sto aspettando una risposta per due romanzi, di cui uno, in particolare, narra la storia di un ragazzino con un grande talento per il tennis. È un romanzo un po' alla Sturgeon... Questi comunque sono romanzi conclusi - al di là delle modifiche in fase di editing. Attualmente sto lavorando a un nuovo romanzo di fantascienza sociale, ma sono ancora alle pagine iniziali...
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