Sabato 31 maggio verrà presentato alla Libreria del a Milano Non tornare a Mameson, edito da Fratelli Frilli, opera seconda di Maurizio Lanteri e Lilli Luini, insolita coppia di scrittori noir che lavora a distanza.
Un libro scritto a quattro mani e narrato a tre voci, si legge nella quarta di copertina. E le tre voci sono quelle dei protagonisti: Enrico, politico “trombato” incapace di accettare la sconfitta e il ritorno alla normalità della provincia, che si rifugia in una baita sperduta sulle Alpi Ligure; Beatrice, la giornalista che con lui ha una relazione e che caparbiamente lo cerca, e Ophelia, la ragazza che parla con le bambole e con le marmotte, donna nel corpo e bambina nella mente, vittima inconsapevole, prima ancora che degli estranei, della propria famiglia e di una realtà fortemente degradata.
Ma forse c’è un quarto protagonista, ci suggerisce, la recensione dello scrittore Remo Bassini: “quel mondo isolato rappresentato dalla montagna, dalle piccole - talvolta piccolissime - comunità sparse lungo crinali in cui qualcuno può sopravvivere seguendo i propri istinti primordiali e dimenticando ogni norma del vivere civile. E’ un mondo in cui è facile perdersi, e così accade a Enrico: schiacciato dall’alcol, dal senso di sconfitta e ossessionato dal ritratto di una giovane donna bellissima, viene risucchiato in un vortice di violenza e vendette. Come avviene al Jack Nicholson di Shining, anche Enrico rischia di cadere nella follia e di perdere la propria vita. Caratterizzato da uno stile asciutto, pieno di ritmo, dalla capacità di scavare nell’anima dei personaggi e da buone soluzioni stilistiche (su tutte la scelta di dar voce ai racconti di Ophelia facendola parlare con la sua bambola), Non tornare a Mameson lascia spazio, anche nel finale, all’amarezza di chi, pur tornando ad avere un ruolo prestigioso, sente comunque di aver fallito in un momento veramente importante della propria esistenza.”
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