Magari non sarà proprio vero che i film di Richard Shepard sono troppo belli per un mondo così brutto (Francesco Alò, Il Messaggero), però è altrettanto vero che rispetto a The Hunting Party questo Il Matador, del 2005 ma distribuito in maniera semiclandestina solo oggi e a forte rischio di tenuta nelle sale, fa la figura di un capolavoro.
The Matador (la tauromachia c’entra solo in parte ed è rigorosamente messicana) è un po’ tante cose. Fondamentalmente si tratta di un riuscito connubio tra noir, thriller commedia quest’ultima nella forma del buddy movie, mescolanza di generi che evidentemente deve essere cara a Shepard giacché anche The Hunting Party procede in modo simile. Solo che stavolta la mescolanza funziona e trascina The Matodor verso quella coerenza che ne fa una pellicola del tutto riuscita. Julian (Pierce Brosnan), è un killer in ambasce, per metà roso dai sensi di colpa e per l’altra metà annoiato dalla vita che conduce. Danny (Greg Kinnear), è un piccolo uomo d’affari reduce da un periodo lavorativo sfortunato e che cerca disperatamene di risalire la china. I due si incontrano casualmente in Messico dove Julian si trova per l’ennesimo “lavoro in pelle” e Danny per l’affare della vita. Come è facile immaginare tra i due nascerà un’amicizia che fornirà a ciascuno, grazie all’altro, ciò che serve, così che Julian conoscerà le gioie, possibili, della vita matrimoniale, mentre Danny risolverà, seppure alla maniera di Julian, i suoi problemi lavorativi.
Interpretazioni super della coppia Brosnan-Kinnear (in lontananza fa capolino l’altra coppia Jack Lemmon e Walter Matthau), location messicane insolite e colorate come un fumetto, un “messaggio” in sottofondo che suona pressappoco così: ”Fin dove sei disposto a spingerti per realizzare i tuoi desideri?”.
Stavolta Shepard si è spinto molto in là...
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