Dal 3 maggio 2008 è in edicola il primo numero di una nuova collana fumetti, edita da Edizioni Star Comics, intitolata Cornelio: Delitti d’autore.

Realizzata da un team di autori d’eccezione tra cui Carlo Lucarelli, noto giallista italiano e conduttore della famosa trasmissione Blu Notte, Giuseppe Di Bernardo, creatore del personaggio de L’Insonne e disegnatore di Diabolik, e Mauro Smocovich, scrittore, saggista e curatore di Thriller Magazine e Dizionoir, a cui si affiancoano famosi disegnatori come Marco Fara, Daniele Statella, Francesco Bonanno e Sergio Gerasi, la serie, che spicca tra le altre cose per l’ambientazione interamente italiana, è una lettura piena di suspense e divertimento, che mischia sapientemente svariati generi come: noir, thriller e horror.

Protagonista delle vicende narrate nei sei volumi di cui si compne questa miniserie dal formato bonellide è Cornelio Bizzarro, famoso scrittore ed autore dalle sembianze di Carlo Lucarelli, che, all’apice del successo, perde la vena creativa.

Per ritrovarla andrà a cercare l’ispirazione in quei luoghi e situazioni dove il male si annida e diventa sempre più forte.

Controparte femminile di Cornelio è la diciottenne Vanessa, ispirata alla suicide girl Tying Tiffany, giovanissima modella con piercing e tatuaggi, esponente di quella controcultura delle “ragazze imperfette” nata nel mondo anglosassone, ma che sta velocemente penetrando anche nel nostro paese.

Fan sfegatata di Cornelio, Vanessa cercherà in ogni modo di aiutarlo a completare il suo nuovo libro, accompagnandolo e guidandolo là dove il seme del crimine si pianta e germoglia.

Le differenze abissali nella cultura e nel comportamento tra Cornelio e la sua giovane amica, verso la quale nutre una attrazione che neppure lui riesce ad accettare, sono il motore di tante situazioni divertenti che alleggeriscono le trame horror, noir e thriller della serie.

Tra i vari personaggi di contorno che fanno capolino nella vicenda narrata in questo numero, ci sono Gigione, ex poliziotto ora clochard e informatore di Cornelio, che ha una mania compulsiva per la lettura e l’ispettore Grazia Negro che ha il volto di Lorenza Indovina attrice che interpreta il medesimo personaggio nella versione cinematografica, diretta da Alex Infascelli, del romanzo di Lucarelli Almost Blue.

Tra i personaggi che aiuteranno Cornelio, oltre ai comprimari, fanno capolino anche alcuni fantasmi letterari come Sherlock Holmes, Philip Marlowe e Sandokan che accompagnano l’intellettuale nello sviluppo delle sue avventure fungendo nelle diverse circostanze spinose che si trova ad afforntare da “grillo parlante” del protagonista.

Per quanto riguarda questo primo numero possiamo affermare che Cornelio è ben caratterizzato sia graficamente che dal punto di vista della sceneggiatura.

Di grande effetto sono anche le trovate dei fantasmi letterari, del passato da brillante scrittore di Cornelio e della sindrome da pagina bianca che l’ha colto.

La scenggiatura di Di Bernardo, Smocovich e Lucarelli, ispirata nelle atmosfere oltre che ai romanzi di quest’ultimo a testate a fumetti come Dylan Dog, da il meglio di sé nella parte centrale dell’albo, mentre delude un po’ nel finale.

Buona la prova dei disegnatori Fara e Statella che si inseriscono alla perfezione nella tradizione del fumetto popolare italiano e che si esaltano nelle vignette riguardanti i flashback, disegnate con godibilissima mezzatinta.

Alla luce di quanto detto quindi, possiamo affermare senza paura di smentite che Cornelio: Delitti d’autore è una miniserie intrigante che saprà far rabbrividire e sorridere, e riscriverà in modo alternativo i più famosi mostri classici della letteratura horror.

Elio Marracci

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Fumettiamoci…

Cornelio qui, Cornelio là, Cornelio su, Cornelio giù. Cornelio da tutte le parti. O che sarà mai questo Cornelio, mi sono detto. Ho preso la mia punto nuova fiammante (per modo di dire che ha un colore grigio scuro da mezzo funerale) e sono andato a Siena. Prima edicola finito, seconda edicola lo stesso. Trovato alla terza edicola. Carlo Lucarelli in primo piano (praticamente in televisione) con il solito pizzetto e le mani come le tiene lui, dietro una segona sanguinante e una ragazza di quelle di oggi appoggiata ad un muro. In alto a caratteri rossi “Cornelio”, in basso “Il club della paura”. In parole povere un nuovo fumetto horror che mi ha riportato di botto ai miei tempi andati (o tempora o moresse! alla staggese) quando mi fumettavo da tutte le parti e l’unica cosa orrorifica erano le apparizioni di Mephisto. Copertina interessante, inizio promettente. A parte questo benedetto nome Cornelio buffo la sua parte (ingloba le corna) che con l’horror ci sta come il cavolo a merenda. Ma se l’horror è anche ironico allora va bene.

Personaggio principale Cornelio Bizzarro (Lucarelli), uno scrittore alla ricerca dell’ispirazione, e tre amici che costituiscono “il club della paura” (si riuniscono in un vecchio ospedale psichiatrico per una gara di scrittura dell’orrore), ma non mancano Holmes e Marlowe in veste di suggeritori (poco ascoltati) e perfino un Don Chisciotte che corre in aiuto della sua Dulcinea. Altri riferimenti letterari colti sparsi qua e là tanto per far capire che qui non si scherza. Accettabile il disegno con punte di buona fattura. Trama complicata il giusto tra il reale e l’irreale che si compenetrano a vicenda con apparizione di incubi e mostri vari. E, aggiungo, un ispettore femminile Grazia Negro niente male che anche l’occhio vuole la sua parte. Finale con colpo a sorpresa (forse anche troppa) dove c’entra di mezzo pure uno strozzino trafficante di droga. 

Novantasei pagine, due euro e settanta. Poca spesa e buon divertimento. Sicuro che mi becco anche il seguito.

Fabio Lotti