È uscita nel novembre 2001 per l’editore Carlo Zella di Firenze Delitti per ridere, un’insolita antologia di racconti giallo-comici, curata dal critico e appassionato di letteratura gialla Graziano Braschi che vi partecipa anche con un racconto.
Questo libro, un’opera che affronta tematiche che spaziano tra giallo, grottesco e commedia noir, è composto da racconti di scrittori toscani quali: Graziano Braschi, Riccardo Cardellicchio, Stefano Cecchi, Linda di Martino, Alberto Eva, Leonardo Gori, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, Erminio Serniotti, Giampaolo Simi, Enrico Solito, Mario Spezi, Umberto Vannucchi, legati da una trama delittuosa e dalla suspense, nei registri dell’umorismo nero, del comico sgangherato, della satira politica e di costume e dell’ironia elegante e grottesca.
Il volume, un insieme di tredici divertissiments giallo-comici che si collocano sulla scia di un sottogenere narrativo che vanta nobili frequentatori come, per citare i più noti, Edgar Allan Poe, Elmore Leonard e Donald Westlake, inizia con una prefazione del noto macellaio-poeta di Panzano in Chianti, Dario Cecchini, in cui l’autore si chiede se si può ridere di un delitto e si risponde che, almeno in terra di Toscana, tale attitudine è naturale.
Per quanto riguarda le tipologie dei racconti presenti in questa antologia, che si diversificano molto per contenuti, personaggi e situazioni, gli autori si sono mostrati molto fantasiosi e hanno tratteggiato storie dalle coloriture gustosamente toscane, spesso fiorentine.
A questo proposito fa riflettere l’ultimo racconto del volume, in cui Umberto Vannucchi ha immaginato una situazione vagamente fantapolitica in cui il capoluogo toscano risolve finalmente gli annosi problemi del traffico e dello smog, diventando la capitale del nuovo Umanesimo.
Tra i delitti narrati nell’antologia spiccano il curioso incrocio di due serial killers usi a frequentare sagre e fiere, un sottile apocrifo holmesiano il cui il mitico investigatore risolve il furto della marmellata dalla cucina della Signora Hudson, le due indagini del detective privato di Viareggio Nico Malaspina, l’ironico ritratto del mondo dalla scuola dalla spiazzante prospettiva di un sito Internet, un sorprendente esempio di televisione-verità a tinte sentimentali trasmesso sulle frequenze di un’emittente locale, lo strano caso del killer delle otto colonne, ovvero dei titoli delle prime pagine dei giornali, ed ancora un giornalista killer fermato nella sua missione omicida da una sposa musulmana
Nell’insieme si avverte una freschezza di stile e un diffuso entusiasmo, da parte degli scrittori, per il genere giallo.
Quest’opera, un volume che spazia tra delitto, grottesco e commedia noir, tra una risata e un’altra farà riflettere il lettore.
Da leggere!
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