Dopo l’aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l’8 settembre 1943, il regime fascista e l’esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l’ideatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla resistenza jugoslava e di eseguire una pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani. Arbe/Rab, Gonars, Visco, Monigo, Renicci, Cairo Montenotte, Colfiorito, Fraschette di Alatri sono alcuni dei nomi dei campi in cui furono deportati sloveni, croati, serbi, montenegrini e in cui morirono di fame e malattie migliaia di internati. Una tragedia rimossa dalla memoria nazionale che questo libro si propone di ricostruire in modo dettagliato e completo, grazie anche all’analisi di documenti inediti e testimonianze dei sopravvissuti.
Alessandra Kersevan, storica, da anni si dedica allo studio della storia del Novecento delle terre del confine orientale. Nel 1995 ha pubblicato Porzus. Dialoghi sopra un processo da rifare, studio su una delle più controverse vicende della Resistenza italiana; nel 2003 ha svolto per conto del Comune di Gonars una ricerca sul campo di concentramento istituito in quel paese del Friuli, Gonars 1942-1943. Nel 2005, per conto della Commissione europea, è stata autrice del documentario The Gonars Memorial 1942-1943: il simbolo della memoria italiana perduta. È coordinatrice della collana “Resistenza storica” delle edizioni Kappa Vu di Udine.
Lager italiani - Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi: 1941-1943 di Alessandra Kersevan (Nutrimenti, 2008) - pp.: 320 - euro: 18,00 - ISBN 978-88-88389-94-3
Un testo da leggere se vogliamo fare i conti con noi stessi - Paolo Rumiz, La Repubblica
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