James Patterson è uno dei più apprezzati e prolifici autori del mercato anglosassone e, da diversi anni, sta conquistandosi un vasto pubblico di appassionati anche in Italia. Certamente i due film tratti dalle avventure di Alex Cross (Il collezionista e La tela del Ragno) protagonista della sua serie più famosa hanno giocato a favore della grande popolarità di cui godono i suoi lavori, ma sono soprattutto la prolificità, la capacità di esplorare il genere thriller (e non solo quello visto che si cimenta anche in apprezzate serie storiche e sentimentali) in ogni sua sfaccettatura a garantirgli una continuità di successo. A volte con l’aiuto di un co-autore, come nel caso del presente romanzo - uscito in contemporanea in tutto il mondo in occasione della festa di San Valentino - ma sempre con risultati eccellenti e soprattutto non scontati.
Honeymoon inizia con una frase paradigmatica di tutto il romanzo: “Non sempre le cose sono come sembrano”. E ai protagonisti della vicenda quanto ai lettori non si potrebbe dare consiglio migliore.
A prima vista la situazione sembra un classico del thriller. Nora, bella, affascinante, calcolatrice, seduce gli uomini e poi li uccide mettendo le mani su sostanziose assicurazioni. Craig, simpatico, belloccio, sfrontato e arguto è incaricato di incastrare la “vedova nera” ma ne rimane a suo modo ammaliato, ricambiato però quindi la vicenda sembrerebbe avviarsi verso un classico duello tra sessi, un filone sempre divertente ma già molte volte sfruttato. Invece c’è qualcosa che non quadra, strani personaggi che escono ed entrano nell’intreccio principale che, di suo, s’ingarbuglia con menzogne, doppi giochi e un sottile filo di perfidia nel ritrarre al nero i rapporti tra uomini e donne che ci ricordano le migliori commedie noir dei fratelli Cohen.
Ma qui, benché il ritmo sia brillante, le battute a getto continuo e le provocazioni, ai lettori e tra i personaggi scandiscano l’azione, si muore davvero e non si sa chi, alla fine arriverà a vincere la pericolosa partita. Non solo Patterson mescola le carte in modo che la posta stessa a un certo punto non è poi così evidente e identificabile. Insomma un libro che sembra scritto per diventare un film e, forse, furbescamente, un po’ questo calcolo c’è dietro una scrittura agile, scandita a capitoli brevi così splendidamente inanellati da indurre il lettore a non chiudere pagina sino al termine del racconto. Ma non è proprio questo che cerchiamo in un buon thriller d’evasione? In realtà, oltre al piacere di seguire la vicenda Honeymoon si distacca dalla produzione attuale di genere, inserisce idee e tempi nuovi nella scansione narrativa, è un tentativo di raccontare un intrigo servendosi di tutti i cliché del filone ma impiegandoli come se nessuno li avesse mai usati. È, infine, una grande prova di abilità, della conoscenza del “mestiere” di raccontare storie avvincenti senza rinunciare all’originalità, all’inventiva che promuovono l’autore in cima alle classifiche tra i suoi colleghi. Anche se sappiamo che presto appariranno nelle librerie nuove avventure delle sue serie più seguite- quella dedicata ad Alex Cross e quella del Women Murder Club – questo thriller slegato da ogni altro, che pare pensato per dire una “cinica” ma elettrizzante parola sull’amore non si fa rimpiangere, rimane anzi uno dei lavori più originali e avvincenti dell’autore negli ultimi tempi.
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