Se fossimo in piena estate ce ne faremmo una ragione: qualcuno a corto di pellicole raschia il fondo del magazzino e manda nelle sale quello che gli è rimasto. Si dà il caso però che siamo ancora in piena stagione e allora a chi è venuto in mente di fare uscire questo Next dell’ex promessa Lee Tamahori?
Tant’è…
Cris Johnson (Nicolas Cage) legge il futuro, ma mica in una sfera di cristallo, mica nei fondi del caffè, macché, lo legge, anzi lo vede così come vede tutto il resto. Unica restrizione è quella che non riesce a spingersi nel futuro oltre due minuti. Mentre sbarca il lunario in quel di Las Vegas con spettacolini di magia (e qualche puntata nei casinò sufficiente a renderlo inviso ai gestori…), la sua facoltà attira l’attenzione dell’FBI che è alle prese con l’annuncio di un attentato terroristico con tanto di ordigno nucleare piazzato non si sa dove e in procinto di esplodere. La storia, ennesimo prelievo dall’opera dell’eccelso P. K. Dick, in soldoni è questa. Però, perché c’è un però, il semplice fatto che Jonson sappia in anticipo quello che accadrà, fa sì che il futuro stesso cambi…
Il paradosso, che detto così pare avere parecchio in comune con il “principio di indeterminazione di Heisenberg” in una lettura alta, ma sa tanto di “cane che si morde la coda” in una lettura bassa, una volta calato nel film serve solo come pretesto per “non raccontare”, anzi per raccontare rigorosamente sotto l’egida dell’approssimazione visto che anche quello che sembra certo non lo è, con tutte le conseguenze del caso.
A tentare di mettere un po’ di sugo in un film scipito come pochi, c’è la solita caccia all’uomo, visto che Johnson non ha nessuna intenzione di togliere le castagne dal fuoco all’FBI, caccia complicata, si fa per dire, dalla bella di turno Jessica Biel che come ogni bella che si rispetti ha bisogno d’aiuto e da un gruppo di terroristi che cerca di impedire il rendez-vous tra Jonson e l’FBI.
La conclusione è che a ridosso della fine i nodi dello script vengono al pettine e afferrate le conseguenze della fallibilità delle previsioni, cioè che la pre-conoscenza modifica l’evento stesso, la sensazione che rimane appiccicata addosso è quella di presa per i fondelli.
Nota su Nicola gabbia: quello che in Face/Off faceva per finta, cambiare faccia cioè, deve averlo fatto davvero, perché se Nicola gabbia non è passato negli ultimi mesi da un chirurgo plastico Thrillermagazine non è più il magazine più bello del web.
Da ignorare.
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