Negli anni veloci e precari che hanno preceduto la seconda guerra mondiale c'è stato un fermento, un periodo in cui tutto o niente poteva succedere, in cui la Storia è stata in gioco come mai prima.
Era tutto in bilico. Alleanze, prospettive, sfere di influenza geopolitica. Tra imperi in declino come quello inglese, stati in grandissima espansione come la Germania e il Giappone, nazioni in divenire come ruolo internazionale come la Russia e gli Stati Uniti.
Alla vigilia della guerra franchista in Spagna, prima della fase violenta dell'espansione tedesca, quando tutto era ancora possibile ecco il momento in cui viene ambientato questo romanzo bello e ambizioso di Claudia Salvatori.
Una protagonista tanto bella quanto fatale, in tutti i sensi, viene messa in gioco tra Germania e Inghilterra, pronta a giocare una partita complessa e totale il cui premio è la possibilità di cambiare il destino del mondo. Tra scenari esoterici e magici ricostruiti senza inutili pudori e una realtà di strada resa senza sconti la protagonista userà tutte le sue notevoli doti per raggiungere il suo scopo.
I pregi di Walkira Nera: Golden Dawn sono notevoli. La ricerca storica su personaggi di primo e secondo piano in Germania e nel Regno Unito, le scelte narrative e stilistiche volte a presentare scene forti ma non stucchevoli e soprattutto sempre funzionali alla narrazione. Colpisce la scelta dei personaggi, molti dei quali destinati a raggiungere in un modo o nell'altro la fama nel mondo reale, resi tanto veri quanto utili a guidare il lettore nello svolgersi della trama.
Tanta ricchezza poteva rivelarsi pericolosa, diventare uno specchio in cui riflettersi perdendo di vista lo scopo finale della narrazione e l'autrice, Claudia Salvatori, è riuscita a non compiacersene confezionando così un testo godibile che si colloca in primo piano nel parterre di Segretissimo.
Ci sono alcune forzature, alcuni momenti che convincono meno il lettore più attento.
Nonostante questo la lettura è piacevole e scorre con la grazia di un whisky ben invecchiato. Del resto si sa che sono proprio i piccoli difetti a rendere memorabile una donna attraente, giusto?
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