Mia moglie è Pubblico Ministero, ma la mia impotenza non dipende da quello. E’ successo col tempo e sono giunto alla disperazione. Poi, una sera, davano un vecchio film in TV. La vista di De Sica carabiniere mi ha eccitato e sono corso di là sorprendendo mia moglie, come non capitava da anni. Ho temuto di essere gay, poi ho capito che era la divisa a eccitarmi. Da lì tutto è diventato sempre più difficile. Prima è bastato vestirsi da carabiniere, poi dovevo fare un’irruzione. Ora devo entrare in divisa, passando dalla finestra, pistola alla mano. Sto al terzo e faccio almeno tre metri di cornicione. Entro urlando: “Carabinieri, mani in alto!” Mia moglie magistrato si sveglia di soprassalto e posso avere un rapporto con lei. Prima toglievo la divisa. Ora la tengo e a volte non resisto alla tentazione del cappello con il pennacchio. Poi è successo. In tribunale ho visto uscire dall’ufficio di mia moglie il cancelliere Livi. Bellissima: luce dagli occhi, dai capelli, dai denti, dalla collana. Mi sono presentato come maresciallo Dei. La terza volta che tornavo, solo per vederla, mi ha detto che voleva ammirarmi in divisa. Eccomi da lei vestito a puntino. Un carabiniere completo. Salgo. Su per la grondaia sarebbe stato meglio, ma ho desistito. Sarà per un’altra volta. Eccomi alla porta. Il maresciallo che cornifica il Pubblico Ministero. Suono.
“Sono il maresciallo Dei!”
Compare uno e mi spara. Capisco in un lampo. Mia moglie, complice la Livi, o come si chiama, mi ha fatto dare l’indirizzo di un malavitoso di pistola facile. Ora lei tira un sospiro. Nessuno la sorprenderà più dalla finestra. Crollo eccitato come mai. Se sopravvivo lo devo ricordare: aggiungere agli amplessi il conflitto a fuoco: è “arrapantissimo!”.
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