900 pagine, o giù di lì.
900 pagine che promettono thrilling, azione, intrigo…
Sono le 900 pagine che, alla fine, costituiranno la Trilogia di Montecristo, l’ultimo progetto ad ampio respiro elaborato e scritto da quel vulcanico autore che è Stefano Di Marino.
Per intanto, gustiamoci le 300 pagine del primo dei tre episodi in questione: Un uomo da abbattere. Un titolo che è già una dichiarazione: è facile intuire che aria tira, tra le pagine del romanzo… L’ennesima discesa agli inferi, dove la sola uscita è arrivare sino alla fine.
Reagire, comprendere, e ancora agire.
Questa la quarta di copertina:
"Dario Massi è uno sbirro scomodo. E l'indagine che sta seguendo è molto peggio che scomoda: è maledetta. Un'unica, inquietante trama che avvolge l'omicidio di un alto prelato,un traffico d'armi dal mar Nero e una loggia occulta di potere. Su tutto questo, l'ombra di un killer psicopatico capace di efferate crudeltà e di meticolose esecuzioni. Fino a quando, come un fantasma dal limbo, emerge un nome: Montecristo. Un codice? Un avvertimento? O forse qualcosa di molto più sotterraneo, molto più letale? Da uno dei massimi autori italiani di thriller, il primo romanzo di un'esplosiva trilogia della cospirazione globale."
In appendice al romanzo, troviamo anche un racconto (Mantis) di altro ottimo autore italiano, specializzato in opere brevi: Giovanni Zucca.
Tornando a Montecristo, abbiamo fatto qualche domanda a Di Marino, per conoscere qualcosa di più su questo nuovo progetto che, ricordiamo, si potrà trovare in edicola questo mese di marzo, nella collana Il Giallo Mondadori Presenta.
Ecco le domande all'autore.
Cosa rappresenta per Stefano Di Marino il progetto Montecristo? Quale nuova tappa nella tua vasta ed eclettica (anche se lo stile dimariniano resta comunque inconfondibile) produzione narrativa?
Una tappa senz'altro da ricordare. Prima di tutto perché rappresenta l'ingresso in una collana storica - Il Giallo Mondadori - dove sono passati tutti i più grandi, quindi è un privilegio e un onore. Secondo perché forse più di ogni altro romanzo precedente Montecristo mi permette di parlare di Thriller italiano con il mio nome e nei termini che ritengo più confacenti al mio modo di concepire il genere.
Chi è Dario Massi? Quali saranno i suoi “campi di fuoco”? Quali le locations? Da quali torbidi intrighi dovrà uscire vincente, pur essendo “un uomo da abbattere”?
Dario Massi sono io. Battuta facile e, tutto sommato, simile a quella che si potrebbe fare parlando di ogni mio personaggio. Dario Massi non è il Commissario Cliché che piace tanto agli editori e ai produttori televisivi. Non è una persona rassicurante. E' un uomo. Con molte sfaccettature, contraddizioni, alcuni pesi insopportabili e molta rabbia. La violenza con cui risponde a certi stimoli, l'apparente freddezza nei rapporti umani sono uno specchio deformato di quello che si porta dentro. Ma è anche vero che, come in ogni mio romanzo l'autore sta un po' in tutti i suoi personaggi. Mi piace ricordare che in questa vicenda c'è una forte presenza femminile, come al solito sono amiche, compagne, donne con cui ho intrecciato storie o solo sognato di farle. E tutte recitano un ruolo scritto per loro. Alcune si riconosceranno. E' una storia politica perché parla di un colpo di stato, di mafia, di poteri occulti ma è difficile trarne una coloritura specifica, probabilmente perché non ce l'ha. Il teatro principale è l'Italia di oggi o forse di qualche anno avanti. Ci sono però flash nei Balcani, in Romania, persino in Afghanistan perché il thriller italiano non è il giallo del quartierino e la nostra storia non è quella di un paese isolato così come noi non siamo isole.
Un ospite d’eccezione, in Montecristo: Andrea Calarno, uno dei personaggi creati (forgiati?; ) ) da Alan D. Altieri. Sarà più di un semplice “cameo”?
All'inizio era solo un cameo. Poi Calarno (proveniente da L'uomo esterno e altri racconti di Altieri, tra i quali mi piace ricordare Blackcuda e Medicina nera) è diventato un personaggio importante. Soprattutto lo sarà nel secondo episodio. In accordo con Sergio ho lasciato al suo creatore la possibilità di modificare qualche battuta o inserire spezzoni di raccordo congrui con la biografia del personaggio, ma alla fine è la mia interpretazione di Calarno. A Sergio è piaciuta, altrimenti avremmo semplicemente cambiato nome al personaggio. Ma è rimasto Andrea Calarno e ne sono ben fiero.
Anche i tuoi stessi personaggi (consentimelo: quando sopravvivono…; ) ) talvolta ritornano in altri romanzi, magari appartenenti ad altre serie, firmate sotto pseudonimo (per esempio, Stephen Gunn). Qualche sorpresa per i tuoi fans di vecchia data anche in Montecristo?
Montecristo è, neppure troppo nascostamente, il terzo episodio della serie iniziata con Ora Zero e proseguita con Sole di Fuoco. Il progetto prevedeva un romanzo di 900 pagine che abbiamo spezzato in tre autoconclusivi episodi. Lo scenario fantapolitico di Sole di Fuoco e Ora Zero cambia vagamente binario e arriva in Italia. Non solo a Milano fa del nostro paese lo scacchiere principale di una lotta contro il potere occulto. Ovviamente il tempo passa e ci voleva un protagonista nuovo anche per staccare nettamente dai due romanzi precedenti. Però in qualche modo ritroveremo la DSE e alcune interessanti rivelazioni che, però, vi lascio scoprire nella lettura del testo.
Un uomo da abbattere è il primo episodio di una trilogia. E’ comunque un romanzo che si può leggere anche come autoconclusivo?
Assolutamente sì. Malgrado il progetto comunitario iniziale Montecristo è stato percepito per essere letto come una serie di singoli episodi legati da un filo comune. Diciamo una miniserie. E poi... in corso d'opera è nata l'intuizione di legarlo alla riproposta (qui stiamo andando molto avanti nel tempo) di un mio vecchio romanzo di successo. Quale? Lo scoprirete al momento opportuno ma si tratterà di un'operazione che prevede la riproposta di un testo originale ampliato e diviso in due parti alle quali se ne aggiungerà una terza che sarà scritta appositamente e legherà Montecristo a questo progetto. E le sorprese non sono finite perché è mia intenzione legare in qualche modo tutti i miei cicli narrativi. Giusto per fare qualche anticipazione il ciclo di Vlad (che esce in aprile con l'episodio Tempesta sulla città dei morti, che segna un momentaneo epilogo della serie) proseguirà attraverso uno dei suoi personaggi, che vivrà un'avventura in solitario prima di entrare nel ciclo del Professionista che, a sua volta, si legherà con Sole di Fuoco e L'ombra del Corvo...
La scommessa della narrativa italiana sta dando i suoi frutti anche nell’azione più spinta, nel nero più duro, nello spionaggio più sporco, nel giallo più torbido…
Sicuramente, almeno quella che stiamo portando avanti con Sergio e Andrea Carlo Cappi su un fronte, mentre Barbara Baraldi, Alda Teodorani, Claudia Salvatori stanno dandosi da fare con un filone più legato a certe seduzioni del male visto al femminile, con qualche sparo di meno ma con molta crudeltà in più. Ci rendiamo conto che tutto questo si scosta dal racconto rassicurante, dal noir mediterraneo della "presunta" bella scrittura, di quel mondo di commissari con l'ulcera, di depressi, di piccoli delitti dove nessuno è colpevole ed è possibile riportare l'ordine nella società con macchine e analisi scientifiche. Non è il nostro mondo e sappiamo che c'è una parte di pubblico che la pensa come noi. Di sicuro è una sfida. ma qualcuno doveva pure raccoglierla...
Stefano Di Marino – MONTECRISTO 1: Un uomo da abbattere. Collana Il Giallo Mondadori Presenta. Marzo 2008. Euro 4,50. In edicola.
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