Giocando sull’immaginario fantascientifico che scorre da Godzilla ad Alien e sulle paure post 11 settembre cucendo il tutto con il ricorso al falso documentario (The Blair Witch Project ma ancora prima al nostrano Cannibal Holocaust…), in questo caso un video-tape amatoriale rinvenuto non si da chi in mezzo a Central Park dopo l’attacco sferrato da una gigantesca creatura di origine sconosciuta piombata nottetempo nel bel mezzo di Manatthan, il rischio che Cloverfield di Matt Reeves correva era quello di diventare solo la somma di tante parti, quelle citate, e niente di più. Eppure, evoca il pericolo testé citato solo per esorcizzarlo immediatamente. Questo per dire che siamo di fronte a qualcosa che non è nuovo, eppure lo è (o perlomeno lo sembra…), qualcosa che cita sì altri film e tragedie realmente accadute, eppure sa essere originale, si contamina, eppure mantiene una impeccabile coerenza dall’inizio alla fine. Cloverfield non spiega un bel nulla (che ognuno si trovi le risposte da solo…), eppure è aperto a miriadi di spiegazioni (echeggiando la lezione di Eco secondo il quale “non c’è nulla di più aperto di un testo chiuso”), è inverosimile (ma quanto dura la batteria della videocamera e quanto è grande il suo hard disk?) eppure scaraventa sul pubblico in sala che segue la storia a metà tra l’atterrito e il rapito, una valanga di realismo talmente esasperato da seppellire sotto una montagna di ridicolo una qualunque puntata di RealTV. Il punto di vista è uno è uno soltanto, una soggettiva lunga quanto il film, quella dell’improvvisato operatore, all’inizio pure maldisposto che prima inizia a filmare una festa e poi si ritrova nel bel mezzo di una tragedia che sembra non finire mai mano a mano che la orrida creatura inizia a seminare morte e distruzione, una soggettiva infinita che sembra rifiutare il montaggio a favore di un flusso ininterrotto di immagini cui la percezione stenta, a tratti, a stare dietro.
La conclusione? Che una videocamera sarà ovunque qualcuno la porterà a testimoniare qualcosa (non necessariamente la verità …), ma certo non ci salverà…
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