Non solo Alien vs Predator 2 di Colin e Greg Strause è vietato ai 18, ma la locandina contiene pure la “mitica” avvertenza (molto anni 70…) che ne sconsiglia la visione “alle donne incinta e ai deboli di cuore”.

Sfidando i divieti si assiste in rapida successione all’ammutinamento degli Aliens che in un battibaleno si impossessano della navicella spaziale dei Predator per poi precipitare tra i boschi nelle vicinanze di una cittadina del Colorado. Altrettanto rapida è l’inseminazione (nei modi consueti…) di un padre e del figlioletto, sfortunati testimoni del fragoroso atterraggio. Nel frattempo, da qualche parte dell’universo, un Predator superstite parte in soccorso dei malcapitati compagni. Dato l’abbrivio la vicenda è facile da immaginare: i famelici Aliens si riproducono a più non posso, e mentre il morigerato Predator fa quello che può per vendicare i suoi caduti, a rimetterci anche stavolta sono soprattutto gli umani.

Niente di nuovo da segnalare dal fronte dei crossover, magari perché la sfida, convogliare in un unico contenitore la saga di Aliens e quella di Predator è di quelle da far tremare i polsi visto che i capostipiti avevano già detto e già rivoluzionato tutto quello che c’era di dire e da rivoluzionare. Stavolta la simpatia, fatta salva la necessaria identificazione con il drappello di strenui difensori della razza umana (due fratelli come i fratelli registi del film, e una mamma reduce dall’Iraq che regala, ma forse per sbaglio un visore notturno alla figlia…) sembra dirigersi verso il solitario Predator, attraversato, rispetto ai gelidi Aliens, da qualche sfumatura umana (osservare come rende omaggio al cadavere del Predator che giace tra i rottami della navicella…).

La fotografia usa e abusa dei grigi, il film è quasi per intero notturno, la pioggia che cade incessantemente, il che tutto insieme contribuisce ad un clima apocalittico nel quale è difficile persino distinguere, nei vari corpo a corpo, dove finisce il Predator e dove inizia uno degli Aliens.

A dispetto del clima, degli innumerevoli morti, e per finire del tiro mancino che il Governo gioca ai sopravvissuti, qualche battuta fa ridere, tipo quella che suona così: “Ci siete tutti?” “Solo i supersititi!”.

Astutamente (e immancabilmente…) il film si garantisce nel finale la sua stessa sopravvivenza (come un Aliens qualsiasi…) da affidare ad un capitolo successivo. Su come lo fa però, preferiamo glissare…