Il vincitore del Premio Urania 2006 è Giovanni De Matteo, con il romanzo Sezione π², un thriller condito di atmosfere alla Blade Runner. De Matteo si inserisce in quel filone denominato Future Noir, che ha in classici come L'uomo disintegrato (1952) di Alfred Bester, o romanzi come Dr. Adder (1984) e Noir (1998) di Kevin W. Jeter i suoi punti di riferimento. Senza dimenticare che lo stesso cyberpunk, alla metà degli anni Ottanta, ci aveva proposto romanzi con robusti elementi noir, come la “trilogia dello sprawl” di William Gibson, formata da Neuromante (1984), Giù nel cyberspazio (1986) e Monnalisa Cyberpunk (1988). Più recentemente è stato lo scrittore inglese Richard K. Morgan ha forgiare opere che esplicitamente propongono un’interessante mistura di noir e science fiction, come nel suo primo e più noto romanzo Bay City (2002).

Il romanzo di De Matteo è ambientato in una Napoli del 2059, distrutta parzialmente da un’eruzione del Vesuvio e sommersa da una sostanza fangosa denominata il Kipple. Il futuro che De Matteo descrive è “accelerato”, nell’accezione che lo scrittore americano Vernon Vinge ha dato a questo termine: l’informatica si è sviluppata a livelli incredibili, portando l’umanità a convivere con intelligenze artificiali. La curva dello sviluppo tecnologico è schizzata verso l’alto, come impazzita.

Protagonista della storia è il tenente Vincenzo Briganti, investigatore della Sezione π², uno speciale corpo della polizia di cui gli appartenenti sono in grado di “interrogare” i morti, esplorandone i ricordi attraverso una serie di collegamenti neurali ed una speciale sostanza stupefacente, denominata Blue-K. Gli appartenenti alla polizia psicografica, tuttavia, sono malvisti dai loro colleghi che li chiamano necromanti.

La speciale squadra di polizia subisce un duro contraccolpo quando viene ritrovato il corpo del Commissario Salvatore Di Cesare, il fondatore della Pi-Quadro. Sarà proprio Briganti ad essere investito delle indagini ed il suo personale viaggio verso l’inferno - interno ed esterno – lo porterà ad incontrare sulla sua strada poliziotti venduti, politici corrotti e camorristi dall’isospettabile eticità.

La prosa di De Matteo è ritmica e visionaria. Le descrizioni di scenari, di tecnologie avanzatissime, di personaggi, mai banali, sono i punti di forza del romanzo. Non c’è dubbio che fanno capolino, tra le pieghe della parole, le lezioni di maestri sia del noir sia della fantascienza: Raymond Chandler, Philip K Dick, William Gibson, tanto per fare qualche nome. Le citazioni – non solo letterarie, ma anche musicali e cinematografiche - con cui l’autore infarcisce il romanzo sono la ciliegina sulla torta per una “sceneggiatura” ben costruita.

Un romanzo di cui si spera di leggere in futuro altre puntate.

Giovanni De Matteo (nato a Policoro nel 1981) è uno degli autori di punta della fantascienza italiana. Laureato in ingegneria elettronica, dal 2003 è attivo anche come blogger, collaboratore di testate varie e autore. Conosciuto on line con il nickname di X, è tra gli estensori del documento programmatico da cui si è evoluto il Connettivismo, un movimento letterario che unisce le istanze del cyberpunk alla sperimentazione del futurismo.

Nel 2005 ha vinto con il racconto Viaggio ai confini della notte la seconda edizione del Premio Robot, indetto dall'omonima rivista. Del 2006 è il suo esordio editoriale, con la raccolta di racconti di fantascienza e fantastici Revenant - Storie di ritorni e di ritornanti (pubblicato con una prefazione di Vittorio Catani). Nel 2007 ha curato con Marco Zolin una selezione di racconti a opera dei primi autori che hanno aderito al connettivismo, confluiti nell'antologia-manifesto Supernova Express. È tra i curatori della fanzine NeXT e sceneggiatore di fumetti per la Cagliostro ePress. Collabora inoltre al portale Fantascienza.com e alle riviste Delos Science Fiction e Continuum.