Di Lisa Scottoline avevo già letto La morte del cliente, Sperling & Kupfer 2006, in cui compare Bennie Rosato, avvocatessa con alle spalle più di 100 verdetti. Struttura fisica di una amazzone con capelli lunghi e ribelli, bocca “generosa”, occhi azzurri e “niente che mimetizzasse le zampe da gallina”. Gambe muscolose dovute agli anni di canottaggio e una grossa vena che attraversa un polpaccio. Beve caffè e si depila. Niente marito ma single. Detta in poche parole. Poiché ero curioso di fare conoscenza con la sua nuova creatura Vicki Allegretti ho acquistato anche L’angolo del diavolo, Sperling and Kupfer 2007.
“Philadelphia, quartiere Devil’s Corner, uno dei più degradati della città. Che cosa ci fa una ragazza bianca, la giovane e brillante viceprocuratore iltaloamericana Vicki Allegretti, in quelle strade innevate, infestate da spacciatori di crack? In effetti non dovrebbe essere lì: le indagini competono alla polizia. Ma Vicki è troppo coinvolta, e troppo testarda, per restarsene al suo posto: ha visto uccidere il suo collega, e con lui un’informatrice della polizia, scampando lei stessa alla morte. Un terzo assassinio potrebbe essere collegato ai primi due, e Vicki è in qualche modo implicata anche in questo. A costo di mettere a repentaglio la carriera e la vita, la donna è decisa a districare la matassa personalmente. Come se non bastasse, i suoi genitori, avvocati difensori, non approvano la sua professione sempre in prima linea nella lotta ai crimini violenti, e premono affinché la figlia accetti un più tranquillo lavoro nel loro studio. Per fortuna, a sostenerla nei momenti difficili c’è Dan, un collega e amico di cui Vicki è segretamente innamorata: molto sexy e molto…sposato. Superando ostacoli, delusioni e tradimenti, Vicki riuscirà, grazie a una inaspettata alleanza, a risolvere il mistero e a dare una svolta alla propria esistenza”.
Vicki Allegretti: dopo due anni passati nell’ufficio del procuratore distrettuale ora eccitata per il nuovo lavoro contro il traffico di droga su larga scala. Allo specchio occhi azzurri gonfi e arrossati, naso paonazzo, capelli nerissimi e lunghi fino alle spalle. Sua casa nel quartiere a East Falls Mew “ che avrebbe dovuto fondersi armoniosamente con quelli vicini, mentre in realtà non era così”. Prima reazione di fronte a Dan, sposato con la dottoressa Mariella. Abbraccio breve e senza contatto. Sesso nella sua mente “frequente e appagante”. In corsivo “Non importa più di tanto. Potresti anche restartene immobile e lasciare fare tutto a me”. Questa storia dura per quasi tutto il libro con momenti alti e bassi fino alla conclusione “Lui la baciò di nuovo, poi le sue labbra scesero dal collo al seno, mentre le slacciava il reggiseno, chinandosi a prendere in bocca i capezzoli…” e così via. Macchina Cabrio, vino preferito lo Chardonnay. Temperamento focoso che sa tenere a freno. Non si scoraggia. Vuole scoprire gli assassini del suo collega. Anche a costo di rimetterci la carriera. Non le piace la dieta che vige nella casa dei suoi genitori e rimpiange “ di non appartenere a una di quelle famiglie italiane della pubblicità della catena di ristoranti Olive Garden, che mangiavano montagne di spaghetti con salsa di pomodoro”. Matrimonio solido (evviva!) tra i genitori ancora vivi (doppio evviva!). Citate Le nozze di Figaro canticchiata a bassa voce dalla madre con la quale ha un migliore rapporto. Il padre la riprende spesso per la scelta del suo lavoro “Guadagni perfino molto meno di quanto prenderesti da noi, e non stai costruendo nulla!”. E vede sempre i lati negativi delle cose. “Quando lei portava a casa alcune A e una sola B, la sua domanda era invariabilmente “Perché hai preso B?” ”. Solo in fondo al libro le dà ragione. Sua camera dipinta da lei stessa di un blu cobalto, pulita, ordinata, confortevole. Definita “un cane sciolto” da un collega che la fa infuriare. Momento di sconforto, estraniata dal mondo. Ma si riprende subito. E l’adrenalina ritorna in circolo. Resistente nella corsa anche con gli stivali che scivolano nei punti ghiacciati. Pochi ricordi del passato “Da bambina, le piaceva contemplare le stelle prima di addormentarsi, immaginandole, in inverno, dure come diamanti e incendiate dal freddo del cielo”.
Frasette in corsivo raccapriccianti per la loro ingenuità, come la storia d’amore con Dan, il solito fusto sposato e, guarda un po’, cornuto proprio per cadere nelle braccia della nostra Allegretti che Allegretti di più non si può.
Spazio libero
Il giallo fa schianta’ dalle risate
Il giallo fa schianta’ dalle risate direbbe il nostro Benigni, soprattutto quello dedicato allo strazio umano colle turbe di torvi giallisti a creare scene mozzafiato con spargimenti di sangue e viscere e midollo e ossa e amputazioni e ghigni bavosi e urla terribili. E chi più ne ha più ne metta, per scuotere l’apatica sonnolenza del lettore ormai abituato a tutto nella sua straziante vita quotidiana. Il giallo fa il solletico rispetto a quello che succede nella realtà. Mamma che uccide il figlio e il figlio che uccide la mamma, il babbo che sgozza moglie e figli, i nipote che fa a fette gli zii nel garage, Il fidanzato che randella la fidanzata, la fidanzata che sgozza l’amico dopo aver fatto l’amore come fosse la mantide religiosa, il vicino di casa che spacca il cranio al dirimpettaio. Ne uccide più la parentela che la spada. Il sesso poi, quello sì che fa piscia’ dalle risate, perché il sesso nel giallo è pura farsa, vuota vacuità, stupido ritornello. Quello vero, quello tosto, quello sciagurato non è sulle pagine bianche dei libri. E’ fra noi, fra le bambine violentate per le strade, i parchi, i viottoli dei campi, nelle strade, nelle piazze dai branchi mostruosi. O dentro le loro stesse case, dagli stessi babbi, dai nonni, dai parenti depravati. Quella dei giallisti è una gara persa in partenza, una rincorsa inutile, come inutili sono ormai i titoli e le copertine dei libri con lame grondanti sangue, occhi minacciosi, mani scheletriche, crani e ossa a volontà che non fanno più paura a nessuno. Il giallo è ormai una scialba parodia della realtà, e quel disgraziato che vuole un’emozione vera lasci da parte i patetici Mallopponi anabolizzati che vengono sfornati a getto continuo e vada a farsi una girata per le strade del suo paese o della su città. Prima o poi l’avrà di sicuro e non paga nemmeno il prezzo di libro.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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