Fatti i saluti d’obbligo passiamo subito alle domande:
Una domanda classica per farla meglio conoscere ai nostri lettori: puoi dirci “chi è” Steve Mosby. Dove è nato, studi fatti, dove vive, cosa fa oltre che scrivere?
Ho 31 anni e sono nato a Horsforth nel nord dell’Inghilterra, ho frequentato l’università a Leeds e poi ho fatto tutta una serie di lavori temporanei ma è stata una mia scelta in quanto era mia ferma intenzione fare lo scrittore ed avere del tempo libero per questo.
Da ragazzo quali sono state le sue letture formative e quali erano i suoi autori preferiti?
In effetti mi è sempre piaciuto leggere ed in questo sono stato anche molto aiutato dalla mia famiglia. Mia madre riteneva che era molto importante la lettura. Leggevo romanzi classici come Narnia di C. S. Lewis, poi Roald Dhal e mi piacevano molto anche romanzi horror di Stephen King, Dean R. Koontz ed altri.
Attualmente quali sono i suoi hobby? E le sue attuali letture preferite?
Non posso dire di avere degli hobby particolari, mi piace sempre leggere e due autori mi piacciono in modo particolare: sono Jack Ketchum uno scrittore molto noto negli Usa che scrive romanzi abbastanza violenti di un genere di horror sovrannaturale (di questo autore non è stato mai tradotto nulla in Italia) e Marshall Smith Michael (vedi i romanzi Ricambi e Uno di noi). Poi ve ne sono molti altri ma l’elenco sarebbe troppo lungo.
Film preferiti? Gli piace la fantascienza?
Si mi piacciono anche i film di fantascienza, però gradisco qualsiasi tipo di film purché ben fatto dall’avventuroso alla commedia. Posso dire che in questo campo sono un onnivoro.
Come e quando ha sentito la necessità di scrivere, che aveva qualcosa da raccontare?
Direi che ho sempre avuto la voglia di scrivere, per me era ed è una necessità quasi fisica. E in questo sono stato molto aiutato dalla mia famiglia. Non desidero fare altro
Quale è stato il percorso che ha affrontato prima di veder pubblicato un suo romanzo (o comunque un suo lavoro)? Ha ricevuto molti rifiuti?
Si ho anche scritto due romanzi che non saranno, forse, mai pubblicati e per i miei lavori ho avuto tanti rifiuti, però non mi sono mai scoraggiato. Poi ho trovato un editor che pur rifiutando un mio romanzo mi ha incoraggiato a continuare e dato utili consigli. Poi finalmente c’è stato chi ha avuto fiducia nel mio lavoro e ora sono qui.
Il romanzo 50/50 killer è veramente coinvolgente ed abbiamo trovato molto ben delineato il protagonista/osservatore Mark Nelson. Ci saranno altri romanzi con questo protagonista?
Mai dire mai! Per ora direi che non userò più i protagonisti di questo romanzo in quanto li ho creati ad hoc. Tutta la loro immagine, la psicologia ecc. è stata da me “creata” proprio ai fini di questo romanzo.
C’e’ stato un film o un romanzo che può averle dato lo spunto a 50/50 killer?
No. E’ tutto frutto della mia immaginazione anche se un episodio che è avvenuto proprio in Italia qualche anno fa mi ha dato l’idea iniziale. Ero in vacanza con un fidanzata di allora e durante una nuotata a mare ci siamo trovati in grosse difficoltà perchè la corrente ci portava a largo. Io a fatica riuscii ad arrivare a riva mentre la ragazza era rimasta lontano.
Mi sono trovato con il dilemma se rientrare in acqua e tentare di aiutarla con il rischio di morire. Non lo feci e per fortuna tutto si risolse per il meglio, ma questo mi portò a pensare che molto spesso si dice, alla persona amata:- Sono pronto a morire per te. Ma poi......
E questa è poi l’idea centrale del romanzo
Nel romanzo descrive in maniera accurata lo svolgimento delle indagini, uso delle telecamere ai vari agenti ecc. ecc. Dove ha preso queste informazioni? Sono normali procedure della polizia inglese?
In effetti tutto quello che descrivo, non è stato da me controllato “sul campo” ma è tutto dovuto alla mia immaginazione. In questi tempi moderni io presumo che la polizia faccia uso di tutta la tecnologia che può avere a disposizione. Perciò uso di telecamere, computer ecc.
Che ricerche ha fatto per descrivere la mente (molto) malata ed il modo di ragionare del killer? Qualcosa di simile è accaduta nella realtà?
Direi che anche qui è tutto frutto della mia immaginazione. Per scrivere il romanzo avevo bisogno di un certo tipo di personaggio con una certa psicologia e pertanto l’ho creato appositamente. Nella realtà ci sono stati moltissimi serial killer ma da questi fatti di cronaca non ho tratto alcuno spunto.
Abbiamo letto che sino ad oggi ha scritto tre romanzi, tutti thriller. Quale sara’ il titolo del prossimo e ci puo’ solo accennare l’argomento?
Si, anche il prossimo sarà un thriller ed il titolo sarà: Cry for Help
A questo punto chiudiamo l’intervista in quanto l’autore è richiesto da altri e dopo averlo ringraziato lui ci saluta molto simpaticamente.
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