Dopo essere stato scagionato dall'accusa di omicidio nei confronti di una studentessa a Mantova, il professor Marco Dori si è finalmente ricostruito una vita, alle porte di Roma. L'apparente e fragile tranquillità quotidiana viene però distrutta dalla riapertura di un'indagine su un caso di quattro anni prima: l'omicidio di Rossana Turchetti, che aveva una relazione con Marco quando è stata assassinata.
Il professore si trova così coinvolto in un nuovo vortice di incubi, in cui vede andare in pezzi la sua vita. Sua antagonista è, ancora una volta, Daniela Brondi, donna e poliziotto, a caccia della verità.
In un turbinio di indagini, personaggi, sviluppi sempre più complessi e inattesi, quello che risalta sempre al centro è la sconfitta di un uomo, che paga cari tutti i suoi errori, che cerca di sopravvivere senza fare l'eroe, ma che alla fine sa già che uscirà sconfitto.
E' l'umanità che colpisce in questo romanzo: umanità intesa come insieme di uomini e donne, che popolano le pagine, ma intesa anche come quella caratteristica profonda che regala spessore a queste figure, che passano così dalla condizione di personaggi a quella di persone.
Biagio Proietti cala con abilità i suoi personaggi in una trama appassionante e ben costruita, miscelando sapientemente i ritmi della tensione narrativa, creando così un quadro complesso e variegato. Solo nel finale, forse, calca un po' troppo la mano con una scelta forte, ma che in aprte stona con le atmosfere generali dell'opera.
Io sono la prova è un romanzo noir a tutti gli effetti, soprattutto per il dramma di un uomo in cui, ancora una volta, l'autore si riesce a calare. Chi, infatti, ha già conosciuto Marco Dori in Una vita sprecata, non potrà che avere una piacevole conferma da questo secondo romanzo; chi invece scopre per la prima volta Biagio Proietti sarà sicuramente stimolato a leggere anche la sua opera prima.
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