Una notizia che farà piacere ai molti lettori che apprezzano la scrittrice Danila Comastri Montanari: è in libreria il 14° episodio che ha come protagonista Publio Aurelio Stazio. Il titolo: Nemesis.
L’autrice nata a Bologna nel 1948, ha due lauree, in Pedagogia e in Scienze Politiche, per venti anni insegna e viaggia. Nel 1990 viene pubblicato il suo primo romanzo Mors Tua vincitore del Premio Tedeschi. Da quell’anno si dedica a tempo pieno alla scrittura e per i suoi romanzi preferisce il genere del giallo storico. I suoi romanzi hanno un grande successo, l’autrice scrive molto bene, crea trame avvincenti e interessanti, il suo punto di forza è nella ricostruzione storica sempre esatta con personaggi ben delineati e reali. Da molti viene definita “la regina del giallo storico italiano”.
Il protagonista della serie è Publio Aurelio Stazio un ricchissimo senatore di Roma al tempo dell’impero di Claudio. Dopo il divorzio dalla moglie Flaminia vive in una grande “domus” sul Viminale. Dotato di viva intelligenza e curiosità si trova spesso a dipanare intricate vicende.
Nemesis coniuga, come sempre, l’ironia alla suspense, una trama originale e una ricostruzione dettagliata della vita quotidiana degli antichi romani proiettando il nostro protagonista su uno scenario “internazionale” intessuto di menzogne di Stato e verità negate, e accompagnato da crimini e misfatti di insospettabile, feroce attualità.
Ecco la "quarta"
Impero Romano, primo secolo dopo Cristo. In una sperduta regione ai confini del Caucaso, alcuni legionari della Legio III Gallica si rendono colpevoli del massacro di un centinaio di civili inermi, sospettati di nascondere le armi dei ribelli sostenuti dai Parti, che contendono a Roma il dominio della vicina Armenia.
Ventidue anni dopo, l’unica superstite dell’eccidio, che ha assunto il nome di Nemesis (cioè “Vendetta”), compare nell’Urbe decisa a compiere un sanguinoso atto di giustizia, uccidendo uno per uno i veterani di cui ha udito il nome mentre si fingeva morta durante l’incendio del villaggio. Per rintracciarli, tuttavia, ha bisogno di un alleato e, ravvisandolo in Publio Aurelio Stazio, ne prende in ostaggio l’amica Pomponia per indurlo a collaborare.
Drammaticamente diviso tra la fedeltà alle legioni e l’ansia per sorte dell’amica – a cui presto si aggiunge una certa comprensione per l’ottica della rapitrice, vittima di un crimine che la legge di Roma non riconosce – il senatore inizia la sua indagine tra i reduci e i loro ufficiali, senza aver modo di confrontarsi come al solito col segretario Castore. Tutto a un tratto, però, i legionari cominciano a morire di morte violenta e su ognuno dei loro corpi viene trovato un simulacro di legno che rappresenta la feroce tigre del Caucaso. Nemesis nega risolutamente di essere l’assassina – a quanto sembra, qualcun altro sta usando la sua ansia di giustizia per regolare propri conti personali – e Publio Aurelio le crede: prende così avvio una seconda, pericolosissima inchiesta, alla quale si affiancano quelle parallele di Castore, che mal sopporta di essere tagliato fuori dal gioco, e dell’intendente Paride, convinto che dietro alcune strane condotte del padrone operino oscure forze soprannaturali…
Nemesis di Danila Comastri Montanari (2007, Hobby & Work, collana Publio Aurelio, pag. 318, euro 17,50) - ISBN 978-88-7851-662-5
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