Il punto è che tutti mi guardano sempre troppo. Appena mi hanno a tiro gli uomini si leccano i baffi e le donne crepano verdi d’invidia. Qualcuna si bagna anche, penso.
Vorrei vedere. Se ti chiami Monica, hai i capelli lunghi, scuri, occhi castani, grandi, labbra regolari e seno quarta misura ovvio che due più due diventi la ‘Monica Bellucci’. “Bellucci qua, Bellucci là”, mi dicevano al bar. Dai, che male c’è, in fondo? Meglio di niente.
Io però sono molto più giovane. E non sono di giù. Infatti vivo a Lodi, che è in Lombardia, lontano dall’Umbria, e poi sono proprio settentrionale, di Sesto San Giovanni. É una cittadina vicina a Milano, carina, anche se è piena di gente del sud e di extracomunitari. Mio padre lavora all’Italferrosa come tornitore, mia madre invece è casalinga e sta a piagnucolare tutto il giorno per la vita che fa. Ma te lo potevi costruire meglio, il tuo futuro, mamma, come avrei fatto io al posto tuo, mammina. Anziché stare dietro a quello sfigato della madonna di tuo marito.
Anche i miei sono del sud. Di un paese che si chiama Casal di Principe. Magari c’è un po’ di delinquenza ma non è male, come posto. Certo, vicino c’è Caserta, che è una città davvero schifosa.
Sesto è in Lombardia e, ovviamente, lì è tutta un’altra musica. Davvero, un gran bel luogo in cui vivere. Certo, se non ci stai un po’ attenta due più due e finisci con un ago nel braccio o a farti rimorchiare dai camionisti a 30 euro a botta. O a fare la pupetta di qualche ‘ndranghetista, di quelli che vanno in giro col serramanico per vendicare i torti subiti dalla sorella o che in auto tengono l’Uzi per fare quattro chiacchiere con chi non la pensa come loro. Bravi figli, in fondo, solo da tenere un po’ lontani perché ogni tanto può partire una raffichetta per sbaglio.
Io, che sono quella che sono, sarei finita di sicuro su un marciapiede. L’ho detto, gli uomini mi sbavano addosso.
A scuola andavo a Milano, quelle di Sesto non erano granché. I miei compagni di classe mi chiamavano ‘la terrona’. Come se fossi l’unica ad avere dei genitori del sud, che poi rispetto alla Sicilia la Campania tanto al meridione non è. E comunque sono nata in Lombardia, io, nel nord, esattamente come voi e casomai terroni saranno i miei, che mi piangono sempre addosso dicendomi “stai attenta, Monica, che la gente fa schifo, che gli uomini ti vogliono solo fare quelle cose lì e nessuno ti aiuterà solo perché sei intelligente e buona”. Quelle cose lì, dicevano loro. Sesso, cioè. Siete dei repressi del cavolo, vecchi. Meridios! Bleah! Io nordica, voi sudici.
Ogni domenica vado a messa, sono molto credente, e sono anche iscritta alla Lega. Secondo me il Bossi è l’unico che in politica ci capisce, vuoi mettere? E mi piace il Calderaghi, uno giusto, sempre elegante, uno che quando parla attiva davvero il cervello.
A diciannove anni decisi di provare con la televisione. Mediaset, ovviamente. Volevo fare la velina, la letteronza o, che so, un Grande Fratello o magari entrare nel cast della De Filippi, che è sempre forte, la Maria. Partecipai a delle selezioni e due più due mi ritrovai a cena con un direttore di una qualche area di Mediaset, non ricordo quale. Dopo cena mi portò in camera sua, si imbottì di coca, prese un Viagra e si divertì tutta la notte. E come si divertì, il panzone! Avevo paura che mi schiattasse fra le lenzuola, ma era contento come un bambino al luna park. Quando gli chiesi se il mix coca-viagra poteva essere pericoloso, mi rispose che aveva anni di allenamento e che il suo fisico ormai era temprato.
A me il sesso piace, mi fa impazzire. Sono brava in quelle cose lì, so recitare, so impostare gli occhi, la voce, le labbra, insomma mi ci applico e mi diverto una cifra a farli morire, i maschi. Almeno questo. D'altronde mica ho avuto tanto dalla vita, io.
So come guardare un uomo quando è sul punto di esplodere, so cosa dirgli per farglielo venire duro. So come sfilarmi il reggiseno e il tanga o come accavallare le gambe per fare eccitare anche mio nonno, che poi qualche volta con lui lo faccio davvero. Eh, sono un po’ birichina.
Il Vincenzo, uno dei miei ex, faceva il commesso al pornoshop ‘La Bottega del Sesso’, a Locate Triulzi. A lui piaceva il cinema, e così ci siamo visti tutti i possibili dvd porno, da quelli delle vecchie che fanno le cose coi ragazzini a quelli delle pornostar di moda. Una volta il Vince portò in gran segreto un video che aveva avuto da un collega olandese. C’era un tizio sui trenta che faceva sesso con una ragazza giovane, sui sette, otto anni. Che schifo. Come riusciva a divertirsi con una che non aveva neanche il seno non lo so.
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