Che cosa vi aspettate da un ingegnere esperto di robotica? Che faccia danzare assieme formule, pezzi meccanici e campi di potenziale.
E se gli capita in mano una penna? Allora l'ingegnere si trasforma in un mago e anima in maniera geniale sistemi di equazioni differenziali e figure geometriche, con una scrittura asciutta, evocativa e intimamente lirica.
Questo è il sortilegio di Come equazioni d'amore, incredibile opera prima di Karl Iagnemma, ricercatore del dipartimento di Ingegneria Meccanica del MIT (Massachusetts Institute of Technology), i cui racconti sono già apparsi sulle principali riviste americane.
"Ovunque guardi, vedo equazioni. I blocchi di ghiaccio.., i fiocchi di neve. Ovunque guardi, vedo frattali e tensori ed equazioni differenziai non lineari."
È possibile descrivere le emozioni con gli strumenti matematici del calcolo differenziale o della teoria del controllo? Questo si domandano scienziati, ricercatori solitari o personaggi normali in cerca di amore: un amore adamantino, "fuori tempo, fuori misura o fuori di testa". E i protagonisti degli 8 racconti di Come equazioni d'amore si aggrappano al rigore della logica, agli strumenti dell'analisi matematica o della geometria, allo spirito della scienza. Come a una roccia stabile. Qualcuno di loro ha una visione "analitica" dell'amore e cerca di descrivere i sentimenti per l'amata attraverso il sistema di equazioni differenziali preda-predatore.
Qualcun altro, un frenologo del XIX secolo, cerca la donna dal cranio perfetto e elabora una teoria dell'amore muliebre secondo il trinomio amabilità-costanza-coniugabilità.
Un altro ancora, da ragazzo osservava le lucciole tracciare nell'aria bruna parabole luminose, e da adulto, divenuto minatore, trascorre le nottate a risolvere il problema della quadratura del cerchio.
C'è poi la silvicoltrice dalla vita sentimentale fallimentare, in cerca del maestro, mai conosciuto di persona ma sempre ammirato per la sua unica pubblicazione scientifica.
Uomini e donne che non si fidano della perfezione dei sentimenti, per quanto la cerchino. Ma quanto ne più affinano il linguaggio, tanto più si accorgono che non esiste formula o simulazione che dia compiutezza alle loro attese.
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