Da qualche giorno a questa parte cerco un poster di Luciano Lago da appendere dietro il desk appena inaugurato di Gotico Padano. Luciano Lago - 51 anni, perito industriale, sposato, padre di due figli - è il sindaco di Tezze sul Brenta, paesino di qualche migliaio di anime in provincia di Vicenza. Ex senatore leghista, trombato alle elezioni del 2001 per essere passato a Democrazia Europea, da primo cittadino vuole rifarsi una verginità celodurista lanciando una delle più barbariche e truculente iniziative prese a est della Ragione: acquistare due maiali per farli trucidare di fronte ai trecento scolari dell’elementare del paese (Il Gazzettino del 16 gennaio 2005). "Insegniamo ai bambini che il prosciutto non nasce sugli alberi, ma viene fatto con il maiale" è la spiegazione di Lago, che tira diritto per la sua strada, a meno che - dichiara - non gli si oppongano gli elettori, nonché genitori dei piccoli condannati a questa terrificante tortura psicologica della macellazione in diretta. Attenzione ai nomi: l'ovetto esplosivo piazzato il 26 gennaio a Treviso da Unabomber, per colpire gli studenti della media di Morgano, era lungo la strada che porta al teatro Eden, dove era in cartellone uno spettacolo tutto per loro. Un inferno al posto del paradiso. Esattamente come succede a Tezze, dove si chiama istituto comprensivo D'Assisi - come il San Francesco protettore degli animali - il mattatoio scelto per questa lezioncina "dal vivo" a metà tra le osservazioni scientifiche e le applicazioni tecniche.

Fino a oggi l’ufficio di Lago è stato sepolto da mail e messaggi di sdegno provenienti da ogni parte d’Italia, ma nessuna critica alla sua iniziativa pare sia stata mossa dai compaesani, evidentemente conquistati dall'idea di recuperare con l’uccisione del maiale "un momento di festa, perchè tutta la famiglia sapeva di avere il cibo assicurato". L'unico risultato ottenuto dalla virulenta controffensiva ambientalista è stato il rinvio dell'esecuzione all'11 febbraio, quando Gotico Padano conta di avere un inviato in diretta dello spettacolo.Il paese di Tezze sul Brenta si propone quindi di prepotenza come location possibile di un Non aprire quella porta versione Nordest, e il sindaco Luciano Lago entra a pieno titolo tra i personaggi in grado di suggerire a  un narratore quale mood culturale e politico si respiri oggi nell’Alto Vicentino.

D’altra parte, questo tipo di notizia non appare isolata negli ultimi tempi. Della serie "furie bestiali" si ricorda "Il cinghiale centra un’auto, muore in strada, e lo fanno sparire", titolo apparso sulle cronache di Cinto Euganeo del Mattino di Padova del 12 agosto 2004 (ma molti sostengono che il cinghiale è stato macellato e mangiato dopo essere stato vittima di agguato automobilistico da parte di un bracconiere New Age). E soprattutto "Toro ucciso a martellate e poi mutilato dai ladri" (Gazzettino di Treviso, 11 aprile 2004), dove si racconta di una banda di forsennati che, introdottisi in un allevamento di Ramon di Loria con l’intenzione di rubare un toro di quattro quintali e mezzo di peso, una volta alle prese con la resistenza del bovino, decidono di massacrarlo sul posto a martellate (arma ritrovata sul luogo del delitto), asportandone poi un’intera zampa e spalla della parte destra (fuga con un centinaio di chili di carne sanguinolenta in groppa).

Per oggi sembra abbastanza, a proposito di afrori e turgori da Gotico Padano. Quanto a fatti da approfondire prossimamente, si segnalano gli esibizionisti nomadi dei cimiteri di Peseggia e Gardigiano, frazioni di Scorzè, in provincia di Venezia. Come riportato dal Gazzettino del 23 gennaio, questi figuri (almeno due, stando alle cronache) si spostano in continuazione da una camposanto all’altro per prendere di mira vedove a cui mostrare i propri attributi sessuali, comparendo all’improvviso tra le lapidi.