Cosa accomuna nomi del calibro di Gianni Biondillo, Massimo Carlotto, Marcello Fois, Marco Vichi, per citarne solo alcuni?
Oltre al fatto di rappresentare alcuni dei maggiori esponenti della letteratura di genere in Italia, sono anche alcuni degli autori presenti in Città in nero, antologia di racconti edita da Guanda, che, attraverso nove storie, crea un quadro a tinte scure di alcune città italiane.
Le vere protagoniste di queste storie sono, appunto, le città, che non fungono solo da sfondo e da ambientazione, ma svolgono il ruolo di filo conduttore, di teatro principale.
Si incontrano così la periferia milanese di Biondillo, la Firenze del dopoguerra di Vichi e del commissario Bordelli e quella surreale di Carabba, la Nuoro estiva di Fois e la Prato orientale di Gucci. Accanto a queste la Padova di Carlotto, la Palermo della Von Borries, la Bologna di Morozzi e la Roma della Ciabatti.
Come sempre per quanto riguarda le antologie non è facile dare un giudizio uniforme e univoco, i racconti si differenziano per struttura, stile, lunghezza e tematiche. Alcuni brillano e si distinguono per qualcosa in particolare, altri passano più inosservati.
Uno sguardo globale sull'antologia evidenzia, forse, un certa disomogeneità nella scelta delle città, che non fornisce una panoramica sulla penisola nella sua totalità. Oltre a questo manca un vero filo conduttore che permetta di identificare i racconti scelti in un progetto definito e compatto.
Nel complesso un volume piacevole, che si fa forte dei nomi di prestigio che raccoglie, ma che manca di quella marcia in più per colpire e restare realmente impresso nel lettore.
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