Una casa editrice che coniuga l'impegno civile con il fumetto. Una casa editrice oggetto di tesi di laurea. Una casa editrice da sostenere e da seguire per gli argomenti trattati e la qualità delle opere. Inoltre questa estate c'è un'occasione in più per conoscere le opere di BeccoGiallo e la controStoria d'Italia.Le offerte BeccoGiallo dal 01.06.07 al 31.08.07 sono strepitose! Argomenti politici e sociali trattati con un media eccezionale il fumetto. Estate BeccoGiallo si chiama l'iniziativa e vede sconti addirittura del 50 %. Inoltre ci sono delle novità interessantissime: Ustica, scenari di guerra: Il 27 giugno 1980 il Dc-9 della compagnia Itavia precipita a Nord dell'isola di Ustica. Sono 81 le vittime. La strage di Ustica ricostruita da Leonora Sartori e disegnata da Andrea Vivaldo, a cura di Fabrizio Colarieti. E Porto Marghera. La legge non è uguale per tutti che ha il sapore e lo spessore del grande cinema americano di denuncia, quel free cinema di Costa Gravas e dei primi Pollack e Lumet, che deve aver ispirato anche i fumetti di Art Spiegelman, Joe Sacco e Peter Kuper con i quali Calia condivide la costruzione empatica della tavola: mai illustrativa, didascalica o forzatamente drammatica.
Alcuni titoli in offerta:
UNABOMBER P. Cossi
I DELITTI DI ALLEGHE G. Maconi - A. Maraviglia
LA STRAGE DI BOLOGNA A. Boschetti - A. Ciammitti
LA SAPONIFICATRICE E. De Pieri
VILLARBASSE, LA CASCINA MALEDETTA L. Sartori - S. Marcoccia
IL TERREMOTO DEL FRIULI P. Cossi
GARDUNO, IN TEMPO DI PACE P. Squarzoni
L'intervista riportata qui di seguito è di Layla Mousa ed è stata fatta per la tesi di laurea Notizie di china. Il fumetto come “nuova” frontiera del giornalismo.
Come è nato il vostro progetto editoriale?
“Partirei da dove non è nato: dal mondo del fumetto. Nessuno di noi, in casa editrice, è disegnatore, nessuno è sceneggiatore di storie per immagini. Nessuno, insomma, è un esperto di fumetti, al massimo ci sentiamo dei discreti lettori. Ecco, forse il nostro progetto editoriale nasce da una più generale e condivisa passione per la narrazione, unita al piacere (un po' perverso e ostinato, di questi tempi) di raccontare la realtà che ci circonda. Credo che questo, a ben vedere, ci abbia più avvantaggiati che il contrario, perché ci ha costretti a essere curiosi, pieni di dubbi, attenti a ogni particolare. Come accade quando si ha di fronte qualcosa di nuovo e affascinante.”
Potreste descrivermi il modo in cui lavorate? (il tipo di ricerche che fate, la scelta degli autori…)
“Il nostro lavoro viene spesso paragonato a ciò che si fa in una redazione giornalistica. Si buttano sul tavolo delle proposte per delle storie che ci piacerebbe raccontare ai lettori, si valutano una per una sulla base di fattori a volte molto diversi l'uno dall'altro (il potenziale interesse per il lettore, le possibilità di un riscontro mediatico, la fattibilità tecnica e così via), poi si raccolgono materiali di prima documentazione (foto, articoli, libri, film, atti processuali, sopralluoghi, interviste e così via), quindi si comincia a pensare a chi, fra il parco autori che ci siamo costruiti, potrebbe essere la persona giusta per provare a scrivere o disegnare quella particolare storia. A ben vedere, è un mestiere che ha molti punti in comune con quello di chi si prepara a realizzare un film documentario su un particolare accadimento.”
Perché scegliere di raccontare realtà, spesso delicate, attraverso il fumetto?
“Perché raccontarle attraverso il cinema o la televisione, allora? Il fumetto non è un genere (o peggio, un sottogenere) di qualcosa d'altro. Il fumetto è niente più e niente meno che un linguaggio, esattamente come il cinema o la televisione: banalizzando, è un sistema strutturato di segni (verbali e non verbali) che, al pari degli altri linguaggi, può essere utilizzato (da qualcuno) bene oppure male (secondo qualcuno), per intrattenere, per informare, per fare propaganda, per altre cose ancora fra cui per provare a raccontare la realtà in cui viviamo. Per noi, in potenza, non ci sono realtà più delicate di altre. Lo è il delitto Pasolini come la giornata di un malgaro che custodisce la sua mandria di mucche in montagna. Se mai, ci accorgiamo che alcune realtà possano interessare, mediamente, più persone di altre.”
Credete che il fumetto come forma di giornalismo (di cronaca, di reportage, di inchiesta) possa avere un futuro? Possa allargarsi ad un pubblico più ampio?
“Crediamo di sì. Gli esempi del Pulitzer assegnato ad Art Spiegelman, i lavori di Joe Sacco e Marjan Satrapi sono segnali incoraggianti. Come lo è il livello crescente di attenzione mediatica che riscuote la narrazione a fumetti. Certo, la domanda di fumetto in Italia non è paragonabile a quella della Francia, però la sfida degli editori è quella di provare a produrre proposte editoriali convincenti, nuove, fatte con onestà e rigore.”
Lo scopo dell’autrice è quello di dimostrare come il fumetto, in quanto linguaggio versatile, e mezzo di comunicazione completo, sia adatto a raccontare la realtà, e in particolare possa essere usato per fare del giornalismo. "BeccoGiallo ha accolto con entusiasmo la partecipazione a questo progetto di tesi. E non poteva essere altrimenti, perché il fumetto ha per BeccoGiallo le stesse potenzialità degli altri media. Oggigiorno è sempre più impellente, infatti, la necessità di comprendere quanto ci circonda; il fumetto, nel suo rapporto fra disegno e realtà, riesce, a volte, a coglierla al di là del superficiale" (BeccoGiallo)
L'esperienza italiana dell'editore BeccoGiallo
Un estratto della tesi di laurea dello sceneggiatore Marco Rizzo
La Beccogiallo Editore di Treviso debutta nell’aprile 2005 con due titoli nella collana Cronaca Nera: Unabomber e I Delitti di Alleghe. I riferimenti sono a due noti casi della cronaca nera italiana: il primo, si riferisce ai ben noti ordigni piazzati in posti e oggetti apparentemente innocui sparsi nel Veneto e nel Friuli, il secondo ad una serie di omicidi avvenuti a cavallo tra gli anni ‘30 e il ‘40 nella piccola cittadina veneta di Alleghe. I due volumi sono firmati rispettivamente dalle due coppie di autori Igor Mavric e Paolo Cossi e Gianluca Maconi e Andrés Maraviglia, quattro autori veneti di formazione underground, e il successo è immediato, pur trattandosi di una piccola casa editrice. Si delinea da subito la strategia editoriale della Beccogiallo, esplicitata da Guido Ostanel, direttore editoriale, in un’intervista apparsa sul sito UBC Fumetti: «Ci siamo accorti che l'interesse per i fatti di cronaca stava crescendo, trovando largo spazio in televisione e nella saggistica, mentre era quasi totalmente assente nel fumetto. Quest'ultimo era però pronto ad assumere caratteristiche narrative più mature, capaci di dare voce a racconti ad ampio respiro. Un fumetto culturalmente adatto per affrontare argomenti impegnativi, dando risalto all'immagine e trovando spazio nello scaffale delle librerie.»
L’editore trevigiano in un anno di pubblicazioni ha proseguito il racconto di vicende oscure della cronaca nera, affidando spesso ad autori semiesordienti ma già dalla spiccata sensibilità la ricostruzione in non fiction graphic novel dei fatti. La vicinanza geografica e quindi emotiva degli autori alle vicende narrate è spesso una discriminante per la scelta delle opere che non si è però verificata in un successo limitato all’area geografica direttamente interessata: gli autori hanno insomma fatto da “corrispondenti” della realtà che vivevano. Esemplare è il caso dei libri a fumetti dedicati ai delitti di Mafia in lavorazione presso l’editore, per i quali Ostanel si è prodigato a contattare fumettisti siciliani. Tra le varie opere edite nella collana Cronaca Nera, spicca Il delitto Pasolini, frutto di un’indagine incrociata su fonti secondarie da parte dell’autore, Gianluca Maconi, il cui tratto quasi caricaturale aggiunge un fascino grottesco alle situazioni descritte. Maconi offre una sua ricostruzione delle ultime ore di vita del poeta e regista, basandosi oltre che sugli innumerevoli libri scritti in proposito (il cui numero è cresciuto enormemente in occasione del recente trentesimo anniversario della morte) sugli atti ufficiali, in particolare sulle testimonianze di Ninetto Davoli e di Pino Pelosi, tra le ultime persone a incontrare il poeta prima della morte. Maconi inoltre intervalla il racconto della cronaca con la ricostruzione dell’intervista svolta nello studio di Pasolini da parte di Furio Colombo per “Stampa Sera” e sfuma il resoconto in un epilogo onirico. In appendice, una cronologia delle vicende legate al processo che segui all’omicidio.
Sono frutto di interviste realizzate dall’autore stesso, e quindi a livello di una normale indagine giornalistica, quelle che hanno offerto lo spunto a Paolo Cossi per realizzare la ricostruzione della giornata del 6 maggio 1976, data del tristemente noto terremoto che colpì 137 comuni del Friuli Venezia-Giulia. Cossi, nel volume Il Terremoto del Friuli, inserito nella collana Cronaca Storica, intreccia e ricostruisce le storie di personalità sopravvissute al disastro e dei loro parenti ed amici, con un ritmo serrato ed uno stile di disegno pittorico ed espressionista, che gioca con i grigi e poche macchie di rosso per creare angoscia e il senso di una catastrofe imminente. Anche in questo volume, come in tutti i volumi della casa editrice, è presente un’appendice che raccoglie testi e documenti di approfondimento. In questo caso Cossi prosegue nel dar voce ai protagonisti, con le trascrizioni delle trasmissioni radiofoniche di “LT1 Radio Pordenone” subito seguite al disastro, le testimonianze dei sopravvissuti e piccole chicche come i disegni e un tema di un bambino di scuola elementare realizzati poco dopo il terremoto.
L’esperienza di Beccogiallo Editore è un caso unico nel panorama mondiale: non si tratta, come è ad esempio nel caso dell’etichetta Aire Libre dell’editore francese Dupuis, semplicemente di una serie di volumi a tema, ma di una struttura che produce, coordina e propone i libri seguendo le procedure di una redazione giornalistica vera e propria. Inoltre, particolare novità nel mercato fumettistico italiano, l’editore è intenzionato a privilegiare i canali distributivi delle libreria di varia piuttosto che quelle specializzate in fumetti perché aspira a conquistare fette di pubblico tra i lettori di saggi e romanzi storici e in generale tra chi non è un abituale lettore di graphic novel.
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