Roma è una città dal fascino sottile, strega e rapisce il cuore con i suoi millenni di storia, con i suoi vicoli dimenticati, con i suoi gatti fra i ruderi, con la sua gente distaccata ma al tempo stesso umana e comprensiva, consapevole di vivere in una città che le ha viste proprio tutte.
Non stupisce allora che la magia della capitale abbia conquistato e continui a conquistare decine e decine di autori che tornano ad ambientare fra le sue vie i loro migliori romanzi. Proprio in questi giorni la Robin Edizioni, fa uscire nella sua splendida collana I Luoghi del Delitto ben due romanzi ambientati a Roma, si tratta di Ras Tafari Diredawa e il fiore reciso di Massimo Mongai e E’ normale commissario Marè di
Mario Quattrucci, due autori che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare per i loro ultimi lavori, per lo stile di scrittura, per l’originalità di personaggi e trame.
In Ras Tafari Diredawa e il fiore reciso una giovane e bellissima hostess dell'Ethiopian Airlines viene trovata morta in un appartamento della Garbatella. La ragazza è stata assassinata e la polizia trova sul posto il suo diario scritto in parte in lingua Amari e anche in Amari antico. Il maresciallo Cafuni chiede a Ras Tafari un aiuto per tradurlo e così il barbone etiope viene coinvolto nell'inchiesta che chiamerà in causa esponenti romani della FAO, l'organizzazione sovranazionale, che ruotano intorno al quartiere della Garbatella.
Massimo Mongai vive a Roma. Autore ormai di culto, ha esordito con "Memorie di un cuoco d'astronave", pubblicato da Mondadori, vincitore del Premio Urania. Con la Robin Edizioni ha già pubblicato "Memorie di un cuoco di un bordello spaziale" (2002), "Cronache, non ufficiali, di due spie italiane" (2003), "Il Fascio sulle Stelle di Benito Mussolini" (2004), "Alienati" (2005) e il primo episodio della serie che vede protagonista Ras Tafari Diredawa “La memoria di Ras Tafari Diredawa”.
In È normale commissario Marè l’industriale Manieri conduce una vita normale, circondato da una famiglia normale, in realtà imprigionata in un groviglio di ostilità e rancori; sullo sfondo, in un’estate torrida, l’Italia del malaffare al finire di un’epoca. Niente di più normale, perciò, se qualcuno ci lascia le penne e se nel fattaccio sono coinvolti tutti i cari parenti, possibili autori dell’assassinio. A sbrogliare l’intrigo è chiamato il commissario Marè, un “questurino” speciale, che conosce a fondo l’orrore del mondo e la precarietà della giustizia, e che condurrà le sue indagini animato dalla passione civile.
Mario Quattrucci Ha collaborato a giornali e periodici quali Paese Sera, Ricerche, L'Unità, Rinascita, Studi Storici. Si è occupato di pittura e teatro, è direttore delle collane Gemina e Segmenti per le Edizioni Quasar. Dalla sua penna nasce Marè, un attempato disilluso ma non arreso questurino romano protagonista di diversi romanzi tra cui E’ novembre, commissario Marè, Questione di tariffe, commissario Marè, Troppi morti, commissario Marè, Hai perso, commissario Marè e Una vedova per Marè, pubblicati tutti dalla Robin-BdV.
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