Consideriamo il noir un genere affascinante quanto ampio nei temi. Certo, il lettore attento e appassionato ormai conosce i meccanismi e i canovacci delle storie, e sa subito intuire l'evoluzione di un racconto, sa come arriverà al suo apice, e come il colpo di scena finale, quello che non può mancare, lo lascerà soddisfatto.
Ma non sempre è così. Non sempre quello che sembra è quello che è. E ce lo insegna Carlo Lucarelli, che dopo le ottime prove dei romanzi raccoglie i suoi racconti migliori in un libro che già nel titolo ha l’alone cupo e misterioso che lo caratterizza: Il lato sinistro del cuore.
Lucarelli ci regala 53 racconti con soggetti diversi ma un’intenzione comune, affascinare il lettore con delle storie originali e narrate perfettamente.
Questo libro non scontenta nessuno, sa meravigliare alla stessa maniera sia coloro che si avvicinano al noir adesso, sia i lettori affezionati.
Tra storie di gatti e di papi, di tende nere e ricette segrete, ogni narrazione ci devia, ci spinge con forza verso la convinzione che esista un solo possibile epilogo della storia, per poi sorprenderci, demolire i nostri piani, sbilanciarci, spingerci verso la straordinaria forza dell’inaspettato.
E così una macumba si trasforma in un ricatto lavorativo, una notte d’amore nel peggiore dei riti magici, l’insetto sul vetro nella nostra coscienza persa, un piatto di garganelli al ragù il più efferato e lucido degli omicidi. Lucarelli non si e ci risparmia. Profana il Natale e sconvolge il Giubileo, inganna il tempo e l’amore, nasconde mostri nei quadri e la più grande passione nel lato sinistro del cuore.
Quale meraviglioso e variegato mondo si nasconde nelle parole! “Le parole più belle” di questo libro, storie forse di tutti, ma più probabilmente di nessuno.
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