"Il sogno è continuo.... non ha un inizio, un centro, né una fine. E' come un fiume, solo che non ha una sorgente. Scorre in eterno. Quando dormi, non fai che entrare nel sogno e quando ti svegli, ne esci.. Il sogno non dipende da te, per esistere. Va avanti che tu ci sia o no.".
Preparatevi, quindi, a restare ipnotizzati in un sogno dentro un sogno dentro un sogno: una autentica matrioska è il nuovo romanzo di David Madsen, Amnesie di un viaggiatore involontario. Nel quale puo' accadere che un viaggiatore solitario, dopo un improvviso blackout elettrico, su un treno, si ritrovi senza pantaloni al termine di una tentata aggressione (avances sessuali e un bacio, al buio, ma nessuna penetrazione, per l'esattezza); e, soprattutto, che lo strano viaggiatore non rammenti più la propria identità né dove sia diretto. Che a fare compagnia al suddetto personaggio, affetto da amnesia, ci siano un dottor Sigmund Freud (omonimo del luminare padre della psichiatria e a sua volta psichiatra) e un capotreno villano e sadico, tale Malkowitz, con poteri speciali d'emergenza conferiti dal Dipartimento della Sicurezza Interna. E che, a un tratto, la curiosa terna si ritrovi, smontata dal treno, ospite del conte Willhelm, presso il castello di Fluechstein. Dove il viaggiatore affetto da amnesia (e in cerca della propria identità) scopre di essere atteso come relatore per una conferenza sull'arte dello jodel, di cui è completamente all'oscuro. E mentre il conte, patito di "caccia alla mucca", organizza sontuosi banchetti, il viaggiatore si rinserra in biblioteca per carpire informazioni sullo jodel: e fra i libri incontra la provocante Adelma, figlia del conte, intenta a leggere la Storia ragionata dell'alfaberto cirillico. In un crescendo di situazioni comiche e surreali, mentre la conferenza incombe e divampa la passione per Adelma, il viaggiatore cerca la maniera per venire a capo di se stesso e del sogno in cui è intrappolato.
Una scrittura effervescente, una storia frizzante: e soprattutto credibile, nella sua incredibile moltiplicazione di situazioni assurde. Perché nel turbine delle matrioske oniriche, l' essenziale è non destarsi: pena, che tutti i personaggi cessino di esistere, quando il sognatore apra gli occhi. E quindi, dal silenzio profondo di inchiostro della pagina 222, un consiglio: balzare di nuovo a pagina 9. Per riprendere a sognare!
David Madsen, pseudonimo di un docente universitario inglese, vive e lavora a Copenaghen. Le sue opere sono tradotte in dodici lingue. Amenesie di un viaggiatore involontario è il terzo romanzo trodotto in italiano, dopo Memorie di un nano agnostico (2005) e Confessioni di un cuoco eretico (2006).
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