Lindsay Boxer
“All’inizio ho pensato che fosse uno scherzo con l’adrenalina della protagonista, il detective tenente della polizia di San Francisco Lindsay Boxer, che andava sempre alle stelle o a mille e il suo cuore che batteva all’impazzata o comunque ancora a mille e quei capitoletti smozzicati e quelle frasette stereotipate (scende un silenzio di tomba e la giornata è talmente bella che sembra disegnata da un bambino) e tutti quei punti esclamativi che quasi riempivano una pagina. Poi, quando ho incontrato il Guardone, il Cercatore e la Verità ho pensato di trovarmi di fronte a una caricatura, a una specie di parodia del giallo che va tanto di moda con i suoi tic e le sue manie. Finalmente, mi sono detto, qualcuno che cerca di scardinare l’aspetto serioso del thriller. Ci voleva.
Il personaggio principale Lindsay Boxer racconta in prima persona. Siamo a San Francisco. Giovani torturati e uccisi, folgorati nella vasca da bagno. Lindsay in uno scontro a fuoco uccide uno dei sospettati dei delitti, la sorella (la quale, invece di buttare l’arma, grida “Ma va’ a cagare!”) e rende inabile l’altro, il fratello. Poiché ha bevuto un paio di aperitivi e non sembra essersi attenuta alle regole, viene citata in tribunale dal padre del ragazzo e sospesa dal servizio. Poi vengono sgozzate e frustate (notate bene) sulle natiche tre coppie di sposi: i coniugi Daltry, O’Malley e Sarducci. Questi episodi richiamano alla mente un altro episodio simile del passato di un ragazzo mai identificato che aveva subito la stessa sorte (sgozzato e frustato, sempre sulle natiche) dieci anni prima. Lindsay va a vivere nella casa di sua sorella insieme al cane Martha e al maialino Penelope. Si porta dietro cinque o sei libri, alcune videocassette di vecchie commedie hollywoodiane e una chitarra. Durante il tragitto compra una vecchia macchina (tanto per gradire), una Pontiac Bonneville dell’81 color bronzo dal meccanico Keith che le fa la corte. Ma lei, pur essendo divorziata, ha una bella storia con Joe. Non ci sta. A questo punto arrivano, come ho già detto, il Guardone, il Cercatore e la Verità che guardano, appunto, e uccidono tagliando gole e frustando le vittime sulle natiche, secondo l’anatomopatologo Bill Ramos (notate bene) nella frazione di tempo intercorsa fra il momento in cui vengono sgozzati e il decesso (e non prima).
Alla fine ho pulito con cura gli occhiali (anche se non ce n’era bisogno) e ho dato un ulteriore sguardo, questa volta più intenso, alla copertina per rileggere il nome dell’autore che vi campeggia a lettere cubitali di fuoco (infatti sono rosse). Non avevo sbagliato. Era lo stesso di prima: James Patterson. Proprio James Patterson. Un pasticcio, mi sono detto, proprio un bel pasticcio. Anzi, no. Un brutto pasticcio. Ma brutto davvero. Sarà un successone.”
Ecco quello che avevo scritto per “Sherlock Magazine” quando è uscito il libro. Sinceramente non mi sento di cambiare una virgola anche se capisco di andare contro un affermato scrittore. Questa volta aggiungerò solo alcuni particolari sulla nostra poliziotta Lindsay Boxer che sono necessari per questa rubrica.
Intanto non si è ancora abituata alla morte di ragazzi così giovani.
Caro Patterson, aridacce Alex Gross!
Spazio libero
Contemporaneamente al libro di cui sopra stavo leggendo (di solito ho sempre tre o quattro libri sotto mano. Il solito “fissato”…) anche un curioso racconto di Aleksander Wat “Lucifero disoccupato”, Salerno editrice 1994, nel quale il povero diavolo (è proprio il caso di dirlo) di Lucifero viene sulla terra per trovare lavoro con un ottimismo mal ripagato. Perché in realtà gli uomini ormai sanno fare tutto e non hanno più bisogno di lui. Nemmeno per fare le guerre pur essendo egli “maestro d’inganno e di tradimento”. Non gli resta che il suicidio. Ma, purtroppo, non può mettere in pratica nemmeno questo gesto estremo …
Leggendo questo racconto mi è venuto in mente se il nostro Lucifero potesse trovare spazio fra gli scrittori di gialli. Sono una persona sensibile. Se c’è da aiutare qualcuno lo faccio di cuore. Con la sua diabolica fantasia avrebbe certo portato qualcosa di nuovo e terribile nel mondo tragico del Thriller…Poi, però, ho ripensato a tutti (o quasi) i libri che avevo letto. Tra cui anche l’ultimo. E mi sono convinto che per lui non c’è posto nemmeno qui.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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