Alda Merini di solito scrive poesie, poesie straordinarie che l'hanno consacrata come una delle grandi voci della nostra letteratura. Finora ha fatto ricorso al linguaggio in prosa come strumento per raccontare i fatti drammatici della sua vita, come l'esperienza del dolore e del manicomio. Oggi, per la prima volta, si accosta ad un genere nuovo: il noir. Con La nera novella (in uscita il 30 marzo per la collana 24/7 di Rizzoli) racconta un'appassionante vicenda che ruota attorno ad un macabro delitto nelle nebbie dimenticate dei Navigli, che scorrono come sangue segreto in una Milano ancora da scoprire. Dolori quotidiani, normali soprusi, violenze ordinarie: solo una grande poetessa poteva trasformare questi ruvidi ingredienti in qualcosa di mai visto.
Alda Merini ha affermato di considerare Milano una città perfetta per i poeti perché «metereopatica, umorale, uggiosa, cantabile e anche contabile». Avendo anche detto «Non credo ai fantasmi, anche se sarei una buona giallista», pare evidente che abbia deciso di incrociare questa sua vocazione nascosta assieme alle sue impresisoni su Milano, perfette per ambientarvi un noir..
Alda Merini, La nera novella
Rizzoli, 24/7, 2007
pp 216
ISBN 8801701403
€ 14,50
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