Brucia la periferia di Parigi nella antologia di racconti Off limits di Didier Daeninckx. Storie e parole tratteggiano una crepa disincantata e un crogiolo di ferraglie, fabbriche, stazioni dismesse, graffiti e discariche.
Nella realtà, "l'incendio" è accaduto realmente. Basta tornare indietro meno di un paio d'anni. I giornalisti hanno imbrattato la cronaca, mentre politici e intellettuali di tutta Europa si interrogavano sul perché di simile violenza.
Didier Daeninckx, nato e vissuto nella "bainlieue" nord di Parigi, non parla: affresca in prima persona, per bocca dei suoi personaggi, la lotta di chi vive al confine invisibile della geografia metropolitana. La scrittura lo ha catturato, da autodidatta: alle spalle, un trascorso multivoco come operaio tipografo, fotografo, macchinista teatrale e reporter di quartiere. Il suo nome è conosciuto, in Francia, sin dal 1985: come il cantore dell'universo borderline delle periferie, dove "le sole cose comuni a tutti sono l'esilio e la miseria". Quartieri dove non puoi stare tranquillo un'ora, "senza che ti propongano un giorno o due di lavoro illecito che ti frutta ben più della paga settimanale di una delle rare persone che sono riuscite a piazzarsi in una fabbrica di Dagenham... perché la povertà non si misura su quello che ti manca, ma su quello che desideri".
Un libro che denuncia, senza graffiare. Un libro da leggere: per riflettere. Perché le quattro storie, esemplari, caustiche e taglienti, sono sorrette da una prosa visiva e un ritmo ossessivo, e si inseriscono a pieno diritto nella tradizione del 'noir' francese.
"Un classico di domani", è stato definito Didier Daeninckx nella motivazione del "Premio Sandro Onofri", assegnatogli a Roma nel 2005.
Off limits, insieme con alcune tra le storie più felici dell'autore, si arricchisce di un lungo racconto ancora inedito in Francia, "Noire Chapelle": una sorprese e un omaggio per i lettori italiani.
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