Per molto tempo la critica che si occupa di spettacolo ha ostentato verso la fiction televisiva di tipo seriale un atteggiamento misto di ripudio e indifferenza, che studi più recenti hanno messo in discussione, sottolineando i legami tra carattere seriale, natura umana e forme espressive del sapere.
Secondo un modello interpretativo di ispirazione marxista (Adorno, Horkheimer), la letteratura di massa andrebbe considerata solamente in quanto strumento capitalistico di creazione del consenso o, tutt'al più, come rimozione consolatoria, sfogo nel fantastico organizzato dal potere per distrarre dalle tensioni reali. Dato che nel campo della fiction gli USA hanno esercitato a lungo un primato incontrastato, le teleserie a stelle e strisce sono state dunque giudicate funzionali alle strategie dell'imperialismo mercantile e culturale, ossia di imposizione subliminale di mode, tendenze, costumi, ideologie e valori, come l'american way of life o "il sogno americano".
Il volume Sulle strade della fiction. Le serie poliziesche americane nella storia della televisione, però, non vuole porsi come un ennesimo contributo critico sociologico sulla serialità del piccolo schermo, bensì come una cronistoria dei polizieschi televisivi d'oltreoceano, incentrata sulle trame, sugli autori, sui protagonisti, sui retroscena e sulle modalità di produzione di fiction che sono entrate nella memoria di intere generazioni di spettatori. Ne ripercorre, perciò, l'evoluzione di forma e contenuto, nelle sue molteplici varianti, partendo dalle dirette delle origini per arrivare ai personaggi di telefilm culto, molto seguiti anche in Italia come Colombo, Le strade di San Francisco, Kojak, Starsky & Hutch, Charlie's Angels, Magnum, p.i., Miami Vice, La signora in giallo e Hunter.
Roberto Pastore, pubblicista, si è laureato in Scienze politiche presso l’Università di Perugia, città in cui risiede.
Editore: Lindau
Collana: Il Pesce Volante
Pagine: pp. 216
Illustrazioni: N° 24 b/n f.t.
Formato: cm. 14x20.4
Prezzo: euro 16.90
ISBN: 88-7180-374-4
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