Con Complanare Putta Felice Muolo aveva narrato una storia torbida e asfissiante, empatica e sorprendente, il cui finale improvviso e inaspettato lasciava il lettore ammutolito; ma questo suo primo lavoro era anche la prima parte di una storia più complessa e articolata, che adesso prosegue con il recente Cristo non si corica, da poco edito per le edizioni Il Filo. In questo nuovo romanzo troviamo gli stessi personaggi del primo, quasi allo stesso punto di dove li avevamo lasciati e così in un continuo intrecciarsi di flash-back veniamo a sapere come continuano le loro vite, quali sono i retroscena di alcune vicende lasciate in sospeso, e lentamente tutto si muove verso altre storie, verso altri misteri, il tutto sotto l’occhio immancabile e immutabile della complanare putta, il tratto di strada maledetto che tanta parte avrà nella vita di tutti i protagonisti.
La scrittura di Muolo è sempre veloce e tagliente, il susseguirsi delle voci e i cambi di prospettiva frenetici. Ma in questo ultimo romanzo in parte si perde quell’armonia di voci, quasi un coro, che era presente nel lavoro precedente, i fili da riallacciare, le anime da ricostruire sono troppi, la frammentazione a volte va a scapito della narrazione e sembra mancare quell’ampia prospettiva, quello sguardo triste e mesto di Complanare putta. Ma forse tutto ciò era inevitabile, perché la storia non è finita, manca ancora una parte di questo affresco a più voci, e Cristo non si corica è l’imprescindibile interludio fra inizio e fine, fra nascita e morte, parte della valutazione è quindi preclusa dalla necessità del proseguio della vicenda, dal concludersi dei patimenti, dal placarsi del coro. Avendo già avuto modo di apprezzare la scrittura di Muolo, ci aspettiamo che nell’epilogo di questa intricata vicenda tutti i nodi vengano al pettine, tutte le porte aperte nel corso della narrazione si chiudano all’unisono in modo tale da valorizzare, come merita, anche questo suo ultimo lavoro, che al di là delle future valutazioni, resta un romanzo interessante e originale.
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