I 42 anni di servizio nell’Arma del generale Nicolò Bozzo: una carriera intensa e mai lineare in cui, per caso o per volontà personale, gli è accaduto di incrociare episodi e trame significative della complessa storia italiana. È il contenuto di Nei secoli fedele allo stato, un libro da poco uscito per i tipi di Fratelli Frilli editore; un testo che sicuramente farà discutere.
Nell’estate del 1964, il giovane tenente Nicolò Bozzo, è comandato a gestire le celle di sicurezza dell’aereoporto milanese di Linate di cui nessuno conosce l’esistenza.
Anni dopo, allo scoppio dello scandalo Sifar, scoprirà che avrebbe dovuto prendere in custodia i cosiddetti “enucleandi”, esponenti politici comunisti e socialisti, da trasferire in Sardegna, nel quadro del “Piano Solo”, il colpo di Stato progettato dal generale De Lorenzo.
Nel 1972 viene chiamato allo Stato maggiore della “Pastrengo” e vede con occhio critico la formazione di un singolare gruppo di potere parallelo onnipresente nella strategia della tensione e in altri fatti oscuri che gravano sulla nostra Repubblica.
Negli anni di piombo, il generale Carlo Alberto dalla Chiesa lo vuole accanto a sé nei reparti speciali antiterrorismo, di cui è responsabile per il settore del Nord Italia.
Presidente del Cocer carabinieri, la rappresentanza militare dell’Arma, non esiterà a denunciare le connivenze e le infiltrazioni della P2 di Licio Gelli. Una lealtà verso le istituzioni che non gli verrà mai perdonata da quei settori dell’Arma e della politica sensibili ai richiami del Gran Maestro Venerabile. Emarginato, relegato in posizione periferica, riuscirà ancora ad avere un ruolo di protagonista nell’indagine sul presidente della Regione Liguria Teardo, una sorta di prova generale di “Mani pulite” e nell’inchiesta sulle bombe di Savona nel 1974-75. La sua carriera riprenderà soltanto alla fine degli anni Ottanta, dopo una serie di denunce personali e pubbliche, con un crescendo che lo porterà ai vertici dell’Arma in Lombardia.
Il generale Nicolò Bozzo da bambino aveva un sogno: fare il vigile urbano. Poi la vita ha disposto per lui diversamente. Negli anni Novanta, l’alto ufficiale ha comandato la Divisione “Pastrengo” dei carabinieri, una delle più grandi e storiche unità militari dell’Arma. Congedatosi nel 1997, l’anno dopo ha assunto il comando dei vigili urbani di Genova; a volte il tempo è galantuomo e i sogni si realizzano.
L’autore del libro, Michele Ruggiero, è un giornalista professionista. Vive e lavora a Torino. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Il caso Mauriziano (con Lorenzo Gigli, 2004, rist. 2005), La trappola (2005) e Acrobazie granata (2006).
Michele Ruggiero, Nei secoli fedele allo stato
Prefazione di Nicola Tranfaglia
pp. 320
ISBN 88-7563-239-1
€ 15,00
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