"Un romanzo che può essere letto attraverso la lente di vari generi.
L’autore ha sviluppato in modo originale un percorso iniziato già da qualche anno sui suggestivi temi della fuga, del doppio e della perdita di riferimenti ideologici. Da sottolineare altresì la capacità dell’autore di toccare problematiche a noi vicine ambientandole efficacemente in un contesto esotico."
Queste sono le motivazioni della giuria (composta da Nico Orengo, Graziano Braschi, Valerio Calzolaio, Tecla Dozio, Ernesto G. Laura, Carlo Oliva, Gianfranco Orsi, Sergio Pent e Cecilia Scerbanenco) che ha assegnato a Incontro a Daunanda, edito da Dario Flaccovio Editore, il premio più prestigioso per la narrativa di genere nostrana.
Il romanzo di Giancarlo Narciso succede nell'albo d'oro a Leonardo Gori, che l'anno scorso aveva vinto con L’angelo del fango, edito da Rizzoli.
Ricordiamo che la casa editrice palermitana aveva piazzato in finale anche il romanzo Dopo la prima morte della marchigiana Patrizia Pesaresi, più altri quattro autori che si sono fermati alla semifinale e cioè Danilo Arona, Nino Filastò, Gery Palazzotto e Salvo Toscano.
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