La mission (per dirla come gli esperti di marketing) di questo magazine telematico è chiara fin dall’home page. Un solo obiettivo, una sola volontà, un solo desiderio… l’avventura!
www.ivedovineri.it – Il sito nato dai corsi di scrittura di Giancarlo Narciso e portato avanti da lui e da tanti suoi appassionati lettori è tornato on-line da qualche settimana e si presenta rinnovato nella grafica e nei contenuti. Tralasciando momentaneamente questi ultimi, ci vogliamo subito soffermare su struttura e design del sito, dal punto di vista grafico/cromatico si nota subito un doveroso tributo alle vecchie copertine del Segretissimo Mondadori, con un giallo e nero eleganti ed essenziali che la fanno da padroni, e bellissime illustrazioni dei tempi andati. La struttura si presenta semplice e di facile fruizione, sulla sinistra, in evidenza, gli ultimi interventi degli autori, sulla destra le copertine più recenti dell’editoria italiana di genere, e poi una dettagliata e aggiornata agenda di tutti gli eventi legati al mondo degli appassionati della letteratura gialla/noir/spy.
In alto è poi presente un dettagliato menù, che non può non lasciare con l’acquolina in bocca tutti gli appassionati, e per parlarne non possiamo esimerci dall’approfondire l’aspetto contenutistico del sito. Perché proprio quello dei contenuti, al di là della grafica (peraltro ottima) o della fruibilità, è il vero punto di forza del sito. Per avere un’idea di quello cui ci riferiamo basta andare sul canale dedicato alla Fiction, che a sua volta si dirama in tre differenti direzioni: racconti, serie, preview e aprire la prima di questi. All’interno si apre un vero e proprio tesoro, una quantità di racconti delle migliori firme della letteratura di genere italiana, l’elenco dei nomi di quanti sono presenti è impressionante e improponibile, ma qualche nome va doverosamente fatto per rendere l’idea dell’importanza della raccolta: Valerio Evangelisti, Alan D. Altieri, Stefano Di Marino, Giancarlo Narciso, Mauro Smocovich, Franco Forte, Fabio Novel, Gordiano Lupi, Gianfranco Nerozzi, Giovanni Zucca e tantissimi altri. Ma non finisce qui, nella successiva sezione serie, si ha la possibilità di leggere vere e proprie novelle-romanzi brevi di Narciso, Stefano Di Marino e Sergio Ragnolini. I vedovi neri non sono però solo narrativa, ma anche grande approfondimento, nella sezione non-fiction infatti si ha la possibilità di consultare interviste a grandi autori nazionali e internazionali (da non perdere assolutamente quella di Stephen Gunn a Stefano di Marino, e quelle di Lia Volpatti a Jeffery Deaver e Michael Connelly o quella di Andrea Carlo Cappi ad Arturo Perez Reverte). Sempre nel canale Non-fiction abbiamo anche la sezione dedicata agli articoli delle migliori firme del magazine, dedicati agli argomenti più svariati legati alla narrativa d’avventura.
Continuando il nostro giro per le sezioni del sito ci imbattiamo in quella dedicata agli Speciali, in cui grandi firme, ognuno dal suo personale punto di vista, analizzano e disquisiscono sul medesimo tema. Il primo di questi argomenti non poteva non essere l’Avventura, e così leggiamo fra gli altri gli splendidi interventi di Luigi Bernardi e Andrea Carlo Cappi, in quest’ultimo: “Chi ha paura dell’avventura”, in poche pagine l’autore fa una sintesi e delle profonde considerazioni sulla letteratura di genere in Italia e non solo (da leggere assolutamente).
Nella sezione Rubriche abbiamo poi un Professionista che ci aspetta… un inquietante Stefano Di Marino (mi riferisco alla foto!) che nella sua rubrica Colpo in Canna ci guida nei meandri dell’avventura, fra spie, intrighi, pallottole e donne fatali, rivendicando il valore di un genere, su cui lui ha costruito una carriera strepitosa, e che nonostante le critiche dei “benpensanti” continua a essere il motore, la forza trainante della macchina editoriale italiana, che se dovesse dipendere da altro sarebbe già da tempo ferma ai bordi della strada.
Ci sarebbe ancora molto da dire, perché il sito è in costante e perenne mutamento e arricchimento, sia dal punto di vista tecnico-grafico, che dal punto di vista dei contenuti, nuovi interventi sono messi nella rete con una cadenza frenetica: racconti, recensioni, articoli, interviste, rubriche, il tutto per dare linfa, ossigeno, sangue, cuore e sentimenti al più appassionante dei generi, alla più vitale delle letterature.
Ma forse la cosa migliore, a questo punto, è cedere la parola all’uomo che sta dietro i vedovi neri, all’autore che grazie al suo lavoro ha riunito attorno a questo magazine alcuni fra gli autori più importanti del panorama nazionale: Giancarlo Narciso, che è stato così gentile da rispondere ad alcune nostre domande.
Ciao Giancarlo, innanzitutto benvenuto sulle pagine di thrillermagazine.
Nelle ultime settimane il sito dei vedovineri ha subito un processo di restiling sotto diversi punti di vista, non ultimo quello dei contenuti, ci potresti anticipare dove ci porterà a veleggiare questa nuova rotta editoriale?
I Vedovi Neri sono nati in seguito all’iniziativa di un gruppo di ex studenti dei miei corsi di scrittura creativa rimasto legato negli anni. Diciamo che, rispetto al passato, i Nuovi Vedovi Neri hanno voluto utilizzare tutte le potenzialità della rete per avviare un discorso finalmente interattivo con il mondo del thriller, inteso sia come autori che come lettori. Abbiamo voluto ampliare le possibilità offerte dal vecchio sito offrendo una maggiore navigabilità e aprendo alla non fiction, ossia ad articoli, recensioni, interviste ad autori e forum. Con gli speciali dedicati di volta in volta a un nuovo tema, intendiamo dare il via un ampio dibattito sui cambiamenti che stanno attraversando il thriller italiano.
In questo momento ho davanti a me un vecchio numero di segretissimo (si tratta del nr. 246 del 1968 – SAS: sua altezza serenissima di Gerard de Villiers), non posso non notare la somiglianza con la nuova grafica dei vedovi, si tratta di una scelta voluta? E perché?
Fortemente voluta. Ammiccando a copertine storiche degli anni ‘60, vogliamo lanciare un doppio messaggio. Quello di un riallacciamento alla tradizione, in una operazione un po’ retrò, un po’ nostalgica, per intenderci, in quanto riteniamo che esista una grande fascia di pubblico che cerca oggi le emozioni che la narrativa di evasione sapeva trasmettere un tempo. E abbiamo scelto nello specifico Segretissimo perché riteniamo che nella spy story ci siano ingredienti di avventura e di esotismo più marcati rispetto, per esempio, al Giallo o al suo sottogenere, il Noir, che presentano delimitazioni più nette, e quindi piu restrittive.
In questa tua nuova avventura hai dei compagni di viaggio d’eccezione, solo in questo primo numero hanno partecipato fra gli altri Sergio Altieri, Stefano Di Marino, Gianfranco Nerozzi, Luigi Bernardi, Andrea Carlo Cappi, Sandro Ossola, Marco Vallarino ecc. Come si riuscito a coinvolgere così tanti autori, che spesso sono sommersi da stesure, letture, editing e chi più ne ha più ne metta?
Tutte le persone che hai citato, e molte altre i cui contributi stanno arrivando, sono autori che vivono con molta partecipazione il continuo processo di evoluzione che il cosiddetto Noir italiano sta subendo e che non è mai stato così rapido. Sono rimasto anch’io stupito dall’entusiasmo con cui tutti hanno risposto all’appello e approfitto di questa sede per ringraziarli. Immagino che trovino stimolante l’opportunità di discutere di un argomento che ci coinvolge tutti. Già che ci sono, ringrazio di cuore anche tutti i vedovi neri – troverete i nomi nella sezione club del sito - che si sono volontariamente prodigati in uno sforzo generoso per consentirci di partire nei tempi previsti.
Che rapporti legano questa esperienza editoriale con la sempre più affermata Italian Foreign Legion (parafrasando Fabio Novel)? E come la legione, di cui tu sei un autorevole esponente, sta vivendo la sempre maggiore attenzione editoriale e di pubblico che la circonda?
Vedo che il nome che ci ha affibbiato Fabio sta prendendo sempre più piede – a riprova che è un nome azzeccato. Diciamo che i rapporti fra la IFF e i Nuovi Vedovi sono strettissimi. Per fare un po’ di storia, da quando Alan D. Altieri ha assunto il timone di Segretissimo, oltre che del Giallo e di Urania, la Legione e il mondo della spy story sono entrati in fermento ed è il caso di chiedersi se non stia per succedere alla spy story italiana quello che è successo quindici anni fa con I delitti del gruppo 13, quando i giallisti italiani hanno sfondato la rete di recinzione che per anni li aveva tenuti prigionieri come indiani in una riserva. Di certo è un momento molto stimolante e il sito dei Vedovi Neri ne vuole essere testimone.
Puoi darci qualche anticipazione sui Vedovi Neri? Cosa dobbiamo aspettarci? Quali nuovi autori saliranno sulla nave e quali nuove iniziative prenderanno il largo?
Dopo lo speciale avventura che sta ancora arricchendosi di nuovi contributi, ne stiamo preparando uno dedicato alle teorie di complotto che circondano gli attentati al WTC dell’11 settembre, su cui si pronunceranno gli esperti della IFF. Seguirà lo speciale sul Noir in Festival di Courmayeur, per poi aprire l’anno con il dibattito sulla spy story italiana di cui parlavamo prima.
Questo per te è un anno ricco di impegni e di soddisfazioni, svariate uscite editoriali (Aliberti, Flaccovio, Segretissimo) e adesso una rivista telematica, come fai a trovare sempre nuovi stimoli, nuove motivazioni, nuove idee?
Semplice. Mi piace quello che faccio. Quando mi annoio ogni riga che scrivo mi pesa come fosse di cemento.
E infine, da tuoi appassionati lettori, non potevamo esimerci dal domandarti cosa ci riserva Giancarlo Narciso per il 2007?
Innanzitutto, con la firma di Jack Morisco, la quarta avventura di Banshee, Manila Sunrise, ambientata come al solito in oriente. Poi, dopo Killers & Co e Fez, struzzi e manganelli, partecipo con un lungo racconto alla terza antologia capitanata da Gianfranco Orsi e con un altro, molto, molto cattivo, a un’antologia thriller per Mondadori; per concludere, a fine anno dovrebbe arrivare in libreria una ghost story.
P.S. Cogliamo l'occasione per fare a Giancarlo i migliori auguri e un forte in bocca al lupo, anche perchè è di questi giorni la notizia che il suo ultimo libro Incontro a Daunanda è in lizza per il prestigioso premio Scerbanenco.
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