Io sono l’arte che giustifica l’omicidio. Mi domando quanti libri, quanti film, quante trasmissioni televisive faranno perché non potranno che parlare di me per molto tempo… Ma io non farò nulla per aiutarli a comprendere. Rimarrò per sempre in un’aura di mistero. Un terrificante mistero senza soluzione.

Perfettamente Imperfetto! Una storia graffiante, quella di Michelangelo Merisi: come una stilettata. La parola che affonda nella carne. Incalza. Traspira. Ossessiona. E turba, come un’opera d'arte. Perché, come sostiene l’autore, il male che esplode in provincia ha meno alibi, meno giustificazioni rispetto a quello della metropoli: è un male più cosciente e cattivo, meno mediato, che si nasconde nella tranquillità, nelle abitudini consolidate, tra le chiacchiere in piazza o al negozio d'alimentari sottocasa. Ed è un male che fa più paura. E sconvolge. Come un incubo, che divampa nella mente di chi lo vive.

Febbraio 2005. Ammazzato il figlio unico di un personaggio di spicco della politica e dell’economia di La Spezia. Rinvenuto il cadavere lungo la statale della Cisa, nella provincia spezzina. Nudo, dissanguato, mani e piedi legati. Narcotizzato. Cinque colpi profondi, probabilmente un’arma a doppio taglio, forse uno stiletto. Nessun segno di violenza né tortura.

Un assassino abilissimo e accorto: che conosce le vittime. Entra in casa senza inventare scuse, scambia due chiacchiere, controlla, acquisisce dati. È il suo lavoro. E decide se e quando colpire.

Sulle sue tracce, dopo un anno di indagini senza esito dell’Arma, l’investigatore Merisi. Quaranta anni appena compiuti. La faccia da giovane bastardo e qualche ruga i più per abbellire gli occhi e segnare la fronte. Il fisico asciutto e giovanile grazie alla palestra e l’abbigliamento sportivo. Un matrimonio alla deriva. Un parafulmine, insomma, dove scaricare tutte le rotture del caso: un parafulmine inutile, che cerchi di capire, fare carta e inventarsi qualcosa per rimpinzare il fascicolo della Caserma e allungare le speranze della famiglia, che da lui ha comprato menzogne.

Con rabbia e ostinazione, Merisi scava, affonda le unghie nel passato; cerca collegamenti, nessi, convergenze. E li scova in una sequenza di omicidi dimenticati da oltre dieci anni: analoga dinamica e anatomia dei colpi. E vorrebbe mettere la parola fine: ma non esiste un termine, nell’imperfetta cadenza di mosse che conduce alla perfezione del male.

Michelangelo Merisi è lo pseudonimo di un antiquario di Sarzana: una vita divisa tra un dipinto antico e la stesura di un romanzo. Alessandro Zannoni, questo il suo vero nome, ha attivo quattro romanzi ed è consulente editoriale della collana Delitti Inediti di Contatto Edizioni, presso cui ha pubblicato il romanzo Nero in dissolvenza (2004). Collabora all'organizzazione del LericiNoir, rassegna di incontri estivi con i giallisti italiani.

Il romanzo Imperfetto di Merisi è distribuito da AutoCircuito, il primo network italiano di librerie indipendenti e qualificate, in tutta Italia e nel Canton Ticino.

AutoCircuito assicura inoltre agli autori buona visibilità, con uno scaffale-espositore presente in ciascuna libreria, e promuove le opere con incontri presso le librerie associate. Per ulteriori informazioni: www.autocircuito.it.