Pubblicato a puntate nel 1887 e in volume nel 1888, Il cappello del prete è stato il romanzo più famoso di Emilio De Marchi, subito tradotto anche all'estero. Ambientato a Napoli, narra le vicende del nobile squattrinato Carlo Coriolano, barone di Santafusca che, ridotto alla rovina dai debiti di gioco e da una vita oziosa e dissipata, uccide il ricco prete usuraio don Cirillo per impossessarsi dei suoi soldi. Ma al suo "delitto perfetto" manca un dettaglio chiave: l'occultamento del cappello del prete. Diventato un indizio pericoloso, il tricorno tormenterà il barone come una sorta di allucinazione ricorrente, fino ad arrivare, dopo una serie di peripezie, davanti al banco del tribunale per inchiodarlo alla sua colpa. Romanzo originale, definibile un "giallo psicologico", Il cappello del prete resta ancora oggi un esempio di letteratura d'intrattenimento di alto livello, in cui De Marchi riprende la lezione della grande narrativa europea - da Dostoevskij a Poe, da Manzoni al verismo - alternando con maestria il tono leggero del bozzetto ottocentesco con il registro cupo del romanzo gotico.
"Un romanzo dalle tinte scure. Una tensione torbida e malata che non ti molla. E un finale magistrale... Un piccolo capolavoro che raramente troviamo incluso nelle antologie scolastiche" (Carlo Lucarelli)
Il Cappello del prete di Emilio De Marchi (Mondadori, 2006i) - Pagine 249 - ISBN 8804558806 - Giallo - Mistery, Classici italiani - € 8.40
Con una nota di Carlo Lucarelli - Introduzione di Vittorio Spinazzola
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