In primis lasciatemi dire che queste sono cose che ti capitano una volta ogni tanto, non sono all’ordine del giorno… e tanto è bastato x innescare una collaborazione straordinaria che, spero, non solo ha portato a un opera valida, ma ha creato un’amicizia e una sinergia in un gruppo di persone che si conoscevano solo per quello che facevano.

Quando il mio editore italiano (Andrea Rivi Bdedizioni) mi ha meso in contatto con quel tizzone d’inferno di Luca Crovi che mi ha proposto il progetto... beh, sono zompato davvero sulla sedia. Era una bella sfida e poi con l’autore italiano di NOIR che più amo... e non son frottole credetemi!

Massimo Carlotto l’ho conosciuto al salone del libro di Torino... il progetto era ancora embrionale, ma da subito ci fu quel non so che…forse, a pensarci bene, ha aiutato il fatto che quel giorno comprai, anzi, RICOMPRAI tutti e dico tutti i libri di massimo… li ho tutti in duplice copia…e già che c’ero mi ricomprai la serie di Izzo…mamma che botta... nel senso della spesa, ovvio; -)

Fu la scintilla…

Inizialmente il volume doveva essere in b-n e pubblicato da AltaFedeltà, ottima etichetta curata dal mio amico Marco Schiavone…però, visto che io e il mio amico e collega Angelo Bussacchini (magico colorista) già lavoravamo x il mercato francese, abbiamo pensato di proporre anche oltralpe il progetto… si poteva tradurlo a colori… altra cosa, altro impatto… vediamo cosa dicono... altrimenti… nisba… lo facciamo in b-n…beh, ricordo ancora la mail che mandai a mio editor francese... Eric Adam… non ci crederete, ma mi rispose in 5 dico 5 minuti!

PLING!... mail… risposta: bella idea... facciamolo!

Ehm…? cosa? facciamolo???? ho capito bene??... e fu così che tutto ebbe inizio… pochi minuti x far partire un progettone che adesso è in libreria bello lustro e patinato… entrambi i volumi…1 e 2... bom!

Da non credere ragazzi... da non credere… eppure…

Immaginate la nostra euforia, tutto il team esultante... qualcuno pure si sbronzò fuorimodo…

...e così siamo partiti, tutti carichi ed entusiasti... e un entusiasmo che veniva anche dalle edizioni francesi (Vents D’Oouest)... quindi il gruppo era davvero solido!

I volumi erano due e realizzati con colore diretto a olio… una tecnica antica ma assolutamente efficace x rendere le atmosfere cupe e suggestive che il romanzo suggeriva… una sintesi tra disegno e pittura... qualcosa che crediamo abbia sorpreso i lettori (noi speriamo in modo positivo, -))))), visto che il colore è inteso, oggi, per la maggior parte in digitale…

La sceneggiatura era x metà già stesa, quindi siamo partiti con le pagine praticamente subito. E settimana dopo settimana prendeva forma il mondo fetente e bastardissimo di Pellegrini e dei suoi fetentissimi comprimari. Pellegrini abbiamo scelto di farlo abbastanza figo… anche se non è difficile avvertire la sua animaccia nera sotto il sorriso beffardo.

E’ stato straordinario lavorare con Angelo sui colori… su una storia che, x noi, era la prima storia italiana… nessuno stereotipo o cliché… qui c’era Milano e i suoi vicoli, Varese, Brescia, Padova... insomma, uno scenario nostranissimo, che ci siamo divertiti a dipingere fedelmente sulle pagine. Numerosissime le foto dei luoghi reali che abbiamo rappresentato…wow!... niente di inventato (se non alcune cosucce di passaggio), addirittura i palazzi o gli scorci di vie... tutta roba vera… e credo sia facile capirlo, nel senso che si vede che siamo in Italia... eppure solo in poche vignette viene nominato quello o questo posto. Troppo divertente!

Massimo era entusiasta, così come l’editore... noi ci divertivamo… quindi, dove stava l’inganno? Tutto tropp facile!?? Beh, in realtà credo che il segreto, ammesso che ce ne sia uno, sta nel fatto che tutti, e dico proprio tutti, "giocavamo” la stessa partita… come una squadra... nessun cane scolto, nessuna velleità autoriale… solo il desiderio di fare bene… di proporre una versione di un romanzo… non la stessa cosa x immagini... su questo eravamo tutti d’accordo.

Luca ha scelto una narrazione “fuori campo”… molte didascalie raccontano i pensieri e le idee di Pellegrini… il personaggio IMPONE il suo punto di vista, è prepotente nel suo modo di esserci... non so se rendo l’idea… la visione del fumetto è attraverso i suoi occhi… non accetta nulla, nessun compromesso… noi leggiamo lui, nient’altro.

Naturalmente è una scelta, può piacere o no come può piacere o no il disegno... ma una scelta pensata… non improvvisata.

Spesso si lascia parlare il disegno… le pagine sonmo molto narrative e raccontano anche atmosfere, inquietudini visive… l’intento era quello di presentare ogni vignetta che trasmettesse qualcosa… emozione… forza…insomma, il lettore doveva fermarsi sulle vignette, una x una… ascoltare quello che volevano trasmettere… dite che è presuntuoso? no,dai… era un forte desiderio... poi, ai posteri la sentenza!

In una recente recensione francese, hanno paragonato Arrivederci Amore Ciao a fumetti come un western, fatto di forti primi piani, di espressioni più che di grandi spazi o ambienti... beh, ci hanno preso x la miseria! mi sembra una bella cosa! Coerente con il romanzo di Carlotto!!...

Il problema era quello di NON tradire l’anima del romanzo... nel senso di non tradire quel senso di oppressione e violenza che aleggia in ogni riga del romanzo… se fate caso, il sole non splende quasi mai nelle pagine a fumetti... non è casuale… proprio per calcare la mano su questo aspetto d’oppressione e di violenza… un senso di degrado che coinvolge ogni cosa.

Alcune curiosità su AAC:

nella versione francese di AAC, il titolo è privo del CIAO finale…queso NON solo xchè il romanzo di Carlotto è così titolato in Francia, ma anche perché le numerose ERRE presenti nel titolo, rendono zoppicante il medesimo…sicché si è preferito “sacrificare” il CIAO… chi volesse avere le due edizioni… può tranquillamente richiederle tramite il sito Vents d’ouest (http://www.ventsdouest.com/intro.html.

L’editor collection francese che ha curato AAC, Eric Adam, ha firmato con questo volume la sua PRIMA opera da editor... insomma, ci ha creduto pure lui, esordire nel suo paese con un opera totalmente straniera!!! Italiani brava gente.

Il secondo volume, appena uscito in libreria, ha un finale differente da quello del romanzo. Un finale che Carlotto scrisse in origine ma poi cambiò in fase di editing… curiosi??????

Per realizzare le sequenze del carcere di San Vittore del primo volume, Andrea Mutti (me medesimo) si è becato una multa salatissima dai vigili e un terzo grado x avere scattato (cosa proibita) foto dell’eseterno del carcere. Cacchio, 5 minuti di paura... credevano volessi far evedere qualcuno… fiuuuu.

In Francia, presso gli ipermercati AUCHAN, il vol. 2 ha al suo interno uno speciale ex-libris in omaggio.

AAC1 è stato finalista al festival del NOIR di COGNAC. Quest’anno, a ottobre, anche il volume 2 sarà finalista… gli autori sono guest del festival… non so se vinceremo… ma di sicuro brinderemo alla grande!!!

Il palazzo che si vede a pag. 1 in vignetta 1 è il palazzo dove vive il disegnatore... beh, non è così degradato… c’è qualche effetto speciale!

Nel secondo volume a pag. 42 vig. 2, i due signori che vedete sono i genitori del disegnatore… sfruttamento.

Nel vol. 1, vig. 2 pag. 12 quello che si vede è il corso Zanardelli di Brescia…

Vol. 1 pag. 13 vig. 1: il famoso palazzo de BO di Padova

Vol. 1 pag. 24: la via di Parigi raffigurata è Rue Clèr

Vol. 1 pag. 29 vig. 1: vista di scorcio di Place de la Concorde a Parigi.

Vol. 1 pag. 29 vig. 6: Boulverad des Anglais a Nizza…

Ok,ok... mi sa che sto dilungandomi troppo… allora, il viaggio si ferma qui, ma mi piacerebbe molto che se avete domande, critiche o altro da propormi… beh, sarò lieto di rispondere… AAC segna un grande passo x tutta la nostra squadra (che, x la cronaca... è già al lavoro su altro… vi terrò informati) e tutti noi speriamo che anche solo metà del divertimento che abbiamo provato, possa arrivare a ogni lettore attraverso le pagine… ringrazio tutti per l’attenzione e, in primis, coloro i quali hanno reso possibile quasta avventura che, per ora, è finita… l’importante non è la meta. Ma il percorso… e vi aspetto presto ancora tutti su nuovi sentieri.