Uscito in sala per meno di una settimana, approda al mercato dell’Home Video un film perfetto nella sua alchimia di costi contenuti, originalità della storia e sobria realizzazione non schiva di uno spiraglio di spettacolarità - le sequenze sulle Alpi - che fa onore a questa produzione italo-americana e copre di vergogna distributori e critici. Perché? Perché In Ascolto è una storia italiana eppure lontana mille miglia dal prodotto che ci viene strombazzato e imposto quotidianamente. Ci sono intrighi internazionali, l’argomento stesso, una vicenda di spionaggio basata sulla rete Echelon con cui la NSA spia il resto del mondo alla faccia di qualsiasi diritto alla privacy, sfugge ai vari commissari dal volto buono, ai delitti del giardinetto di casa e al gusto di quel pubblico (o di quei produttori ed editori?) che insistono a vedere il thriller italiano solo in una ottusa prospettiva regionalistica. Personaggi e ambientazioni internazionali s’intrecciano con temi e caratteri italiani senza sbavature creando un intreccio che è “globale”, originale e inquietante perché questo è il mondo in cui viviamo. Se il giudizio vi sembra eccessivo per un piccolo film, cercate di capire le motivazioni di chi scrive. Finalmente ho trovato una vicenda che mi ha appassionato senza dover ricorrere esclusivamente al mercato straniero. Va premiata quindi la professionalità e la fiducia di chi ha scritto diretto e prodotto questa vicenda che non è solo un thriller ma che lascia intravedere spunti d’interesse senza volersi porre come un’opera impegnata. Ed è un piacere vedere accanto a una Maya Sansa tipicamente e orgogliosamente italiana e “normale” la coppia Michael e James Parks, padre e figlio che forse ricorderete impegnata nel tarantiniano Kill Bill. Gli scenari di Roma, dell’itala più caratteristica, persino le Alpi si sposano con gli asettici interni della base della NSA così come la vicenda umana dei protagonisti riesce a trovare un giusto equilibrio con l’azione che è poca ma efficace e il risvolto tecnologico che, non senza ambizione, ci porta in un territorio affine alla Conversazione di Coppola. Da vedere per discutere.