Quale re-entry dopo troppi mesi di assenza (Sorry, kids! Force majeure...) dal “margine” infernale, e grazie x la pazienza!, il vostro lupo mannaro preferito vi presenta un piatto di quelli da leccarsi le zanne.
È uno sporco lavoro quello di cui voglio parlarvi, boys & girls, ma qualcuno deve pur farlo. E qualcuno, a tutti gli effetti, continua a farlo fin dai primordi del genere (IN)umano. E’ il lavoro del custode dei corpi e delle anime. Luoghi diversi, culture diverse, epoche diverse, eppure questo mostro sacro continua a dominare sia gli ameni giardini del bene che le sinistre plaghe del male. Chiamatelo sciamano, uomo-medicina, cerusico, cavadenti, tagliacorpi, strizzacervelli, insomma chiametelo come accidenti vi appizza, ma il soggetto in questione resta sempre univoco:
IL DOTTORE!
È il personaggio che vogliamo al nostro fianco quando la vendetta di Montezuma colpisce duro e/o il Viagra non funziona manco a invocare Satana, quando la trippa pasticciata della zia balorda decide di prendere l’ascensore esofageo alle tre del mattino e/o junior torna dal rave-party con una pupilla più dilatata dell’altra parlando con dio.
Esatto, il Dottore.
Icona sociale ed eretiKo da rogo, eroe popolare a mezzo servizio e capro espitatorio delle umane fallacità. Non c’è uno, non-uno, di noi che almeno una volta non abbia pronunciato le parole fatidiche: “Chiamiamo il dottore!”. Così come non c’è uno, non-uno, di noi che almeno una volta non abbia laidamente ammiccato: “Giochiamo al dottore!”
I media – dalle soap-opera farsa del primo pomeriggio (“trust me: I’m a doctor”) ai tiggì della turpitudine di mezza sera (“i dottori disperano di salvarlo”) - ci sbattono dottori sul grugno un giorno sì e l’altro anche. Manco a dirlo, anche il thriller non fa altro che pompare benzina sull’incendio di stoppie della dottorale farneticazione.
Per cui, just for your sick & demented taste, il vostro lupo mannaro maledetto vi prepara una lista nera che più nera non si può. That’s right: ecco quei dottori – radiati dall’albo, privi di qualsiasi laurea o semplicemente da cella imbottita - che non volete chiamare MAI. Okay, pronti? Let’s rock!
Nome: Dottor Jekyll, Henry
Sponsor: Robert Louis Stevenson
Manuale: Lo strano caso del Dottor Jekyll & Mr. Hyde (The Strange Case of Doctor Jekyll and Mister Hyde)
Epoca: 1886
Zona di operazioni: Londra
Specializzazione: Doppelganger blues
È sempre opportuno andarci cauti con le pozioni fatte in casa. Tra gli effetti collaterali: dolorosi torcimenti di budella, torridi frullati di sinapsi e malefici sdoppiamenti della personalità. Da Robert Louis Stevenson - maestro dei maestri dell’inquietudine – un’opera letteraria mai abbastanza apprezzata e osannata, dalla quale continuano (e continueranno) a essere tratte versioni filmiche da Holly-weird a Bolly-wood. Forse in assoluto il più straordinario, catartico classico sui disastri dell’umana superbia. All’epoca della sua pubblicazione – culmine dell’Inghilterra vittoriana – Jekyll & Hyde vendette quarantamila copie in prima battuta. Averne oggi, risposte di pubblico come questa! By the way: ho sempre sognato di avere un “doppio Kattivo”. Solo che alla fine, guess what, ho scoperto che il mio “doppio Kattivo”... ero io. Aaaccckkk!
Nome: Dottor Caligari (nome di battesimo non disponibile)
Sponsor: Hans Janowitz, Carl Mayer
Manuale: Il gabinetto del Dottor Caligari (Das Kabinett des Doktor Caligari)
Epoca: 1919
Zona di operazioni: Holstenwall, Germania
Specializzazione: Freakshow & casse da morto
C’è del marcio in questo cupo carrozzone itinerante gestito da un cosiddetto “dottore”. Chicca del suo spettacolino post-notturno è uno scheletrico giovanotto in nero, il quale ronfa (troppo poco) in una bara e si produce (troppo spesso) in anatemi di morte. Cardine cinematografico dell’espressionismo tedesco, cronaca dell’apocalisse annunciata dell’avvento del nazismo, ispiratore del lavoro di Murnau, Lang e Browning. Un silent movie che ha tutt’oggi mette freddo alla schiena. Quanto al Dottor Caligari... “Venga pure con noi, Doc, è l’ora dei suoi diecimila watt quotidiani.” What an electrifying moment!
Nome: Dottor Mabuse (nome di battesimo non disponibile)
Sponsor: Norbert Jacques
Manuale: Dottor Mabuse, il Giocatore d’Azzardo (Dr. Mabuse, der Spieler)
Epoca: 1922
Zona di operazioni: Germania
Specializzazione: Ipnosi, ricatti & assortite fetenzie
Era ora! Primo, vero “genio del male” della rivoluzione industriale, Mabuse è l’antesignano di tutte le eminenze nere dei conspiracy thrillers a venire. Peccato che il buon Doc finisca quasi regolarmente con lo spararsi nel piede da sè. Parrebbe infatti che il suo nome – Mabuse – sia una contrazione dal francese “M’abuse”, abuso me stesso: mi frego da solo. Un altro instant best-seller dell’epoca che il geniale Fritz Lang tramuta in un blockbuster di celluloide, il quale genera a sua volta due seguiti nella Germania pre-bellica più una caterva di rivistazioni postume fino agli Anni ’60. Yo, Doc, what’s with the self-defeating attitude, anyway?
Nome: Dottor Moreau (nome di battesimo non disponibile)
Sponsor: Herbert G. Wells
Manuale: L’isola del Dottor Moreau (The Island of Doctor Moreau, a Possibility)
Epoca: 1896/1996
Zona di operazioni: isola esotiKa (non-Klub mediterranee)
Specializzazione: L’uomo è una aabbbbbbeeeessssttttiiiiaaaa!
Raramente l’espressione Playing God (delirio di divina onnipotenza) trova la sua infernale materializzazione come in questa profetica favola oscura del grandioso Wells. L’infame Moreau tramuta bestie in uomini e uomini in bestie in uno scenario da Auschwitz ante-litteram di bellezza tanto ingannevole quanto atroce. Celebrando il centenario dell’opera, il solido regista John Frankenheimer dirige nel 1996 un Marlon Brando che sembra scappato fuori dal Teatro No in meta-amfetamina e un Val Kilmer che forse di meta-amfetamina doveva farsene parecchia. Tragica ironia è che adesso sono anche troppi i dottori (veri) che stanno Playing God. Certe volte, i loro esperimenti mal riusciti arrivano addirittura nelle “stanze dei bottoni”. So long, suckers!
Nome: Dottor Morbius (nome di battesimo non disponibile)
Creatore: William Shakespeare (Oops!...)
Manuale: Il Pianeta Proibito (Forbidden Planet)
Epoca: 1956/Sec. XXII & Oltre
Zona di operazioni: Pianeta Altair IV
Specializzazione: Mostri dell’ID
Un cardine della SF spazial-filosofica notoriamente ispirato a La Tempesta dell’eterno William. La crosta patinata del fasullo paradiso che il Dottor Morbius/Caliban (Walter Pidgeon in mefistofelico pizzetto) erige sulle ceneri della sua perduta astronave "Bellerofonte" va in briciole sotto lo scetticismo brutalmente umano del Comandante Adams/Prospero (Leslie Nielsen pre-guittate da Pallottola Spuntata). E quando il giardino dell’Eden crolla, how about that now?, gli orrori del lato oscuro impazzano come il carnovale. La burrosa Altaira (Anne Francis), in svolazzanti minigonne color pastello, turbò i miei sonni adolescenziali per anni. Hey, babe, buy you a scotch-Antares?
Nome: Dottor No, Julius
Sponsor: Ian Fleming
Manuale: Agente 007: licenza di uccidere (Doctor No)
Epoca: 1958/1962 & Oltre
Zona di operazioni: Jamaica-mon!
Specialità: The world is MY oyster!
Il Dottor Mabuse giace, il Dottor No risorge! Dall’ouvertoure letteraria di Fleming al film che crea la leggenda della super-spia al Martini - shaken, not stirred - e dal testosterone pressochè inesauribile. Un milione di dollari (dell’epoca) di budget che tira in cassa sessanta milioni (apriti, Sesamo!). My name is Bond, doll, James Bond. Una danza sull’orlo dell’abisso di un reattore nucleare in meltdown. Ursula Andress in leggendario bikini bianKo che manda in meltdown i maschi eterosessuali dell’intero pianeta. Il Dottor No vuole dominare il mondo. Domandina carogna: ma chi mai vorrebbe dominare questo mondo? You wanna know something, Doctor: you need a Doctor!
E, giusto per chiudere in bellezza (you want it, you got it!):
Nome: Dottor Lecter, Hannibal
Sponsor: Thomas Harris
Manuale/i: Red Dragon (Red Dragon), Il Silenzio degli Innocenti (Silence of the Lambs), Hannibal (Hannibal)
Epoca: 1987 & Oltre
Zona di operazioni: Lituania, USA, itaGLia, etc. etc. etc.
Specializzazioni: Cervella (umane) fritte
Nell’orrida, grondante, seducente epopea di questo demoniaco eppure raffinatissimo Kannibale si concentra il disprezzo estremo per la ripugnante ipocrisia del nostro tempo. E diciamocelo: chi di noi non ha mai sognato di “avere un vecchio amico per cena”? Dal gelo pragmatico della prosa di Thomas Harris al quintessential perfect casting di Sir Anthony Hopkins, il baronetto del Regno Unito più strapagato del mondo. Cervella fresche di giornata (il donatore ancora ben sveglio dopo la trapanazione cranica), la visualità estetizzante di Jonathan Demme, Ridley Scott & Brett Ratner, conti in banca multimiliardari per tutti i commensati. Hey, Doc, this is really good food! Gnam!
Okay, kids, so now you know: NON chiamate il dottore. Potreste ritrovarvi nel salotto buono uno vero a propro araldo di quell’allegra strofetta del Mid-West: “Doctor, Doctor, shall I die?/Yes, my Dear, and so shall I!”
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